Proseguono le indagini sull’omicidio di Cinzia Pinna, con gli investigatori della procura di Tempio che avrebbero ora una “prova blindata” sulla presenza nella casa di Conca Entosa, dopo l’omicidio e forse già nelle ore immediatamente successive al delitto, di due persone, un uomo e una donna, che avrebbero tentato di ripulire la scena del crimine.

Persone che avrebbero provato a lavare il divano ma non solo, e che è dunque certo si fossero rese conto del sangue nella casa.

Dagli atti dell’inchiesta emerge poi lo stato di grande malessere in cui si trovava Cinzia Pinna, una situazione degenerata nei giorni dell’omicidio e dopo che la giovane aveva perso lavoro e casa: proprio la sera dell’11 settembre è agli atti come a Palau fosse stato richiesto per la 33enne l’intervento, poi rifiutato, di un’ambulanza del 118 e dei carabinieri del nucleo radiomobile di Olbia. 

I carabinieri stanno poi dando la caccia agli spacciatori, e qualcuno potrebbe già essere stato identificato, che fornivano la cocaina a Ragnedda. La sera del delitto dai presenti a Conca Entosa sarebbero state consumate quattro bottiglie di vino e alcune dosi di cocaina.

In corso nel frattempo l’autopsia sul corpo della 33enne, domani è in programma l’accertamento tecnico sull’auto di Ragnedda e sull’auto dell’altro indagato.

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