Nel giorno di "È-Vento di Saccargia" (oggi dalle 14.30, qui IL PROGRAMMA), nella prima prova generale di una "Pratobello contro la speculazione", sarà difficile ignorare quell'emendamento che la Giunta regionale ha depositato nell'assemblea sarda. Un testo di tre pagine dove spunta una norma che non lascia adito a dubbi: lo sfregio di Saccargia, pianificato dai petrolieri della Erg, voluto e approvato esplicitamente dal Governo Draghi, può essere compiuto.

La Giunta regionale lo scrive senza tentennamenti all'art.2 comma 3, lettera «b» dell'emendamento: «Sono esclusi dalle misure di salvaguardia gli interventi di "revamping" di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili».

Come se non lo sapessero che la devastazione di Saccargia passa da un "revamping" dell'impianto: gli attuali proprietari, i signori della Erg, hanno chiesto di buttar giù quelle 51 pale eoliche da 76 metri per piazzare un'altra "foresta" di "grattacieli d'acciaio", questa volta con aerogeneratori di ultima generazione da 200 metri d'altezza ciascuno, tutte pale da far svettare all'inverosimile nel proscenio della terra dei nuraghi e dell'Abbazia di Saccargia. Per la Giunta regionale quello scempio può andare avanti.  

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