Il presidente della Regione Christian Solinas ritorna a parlare di Piano paesaggistico regionale. Lo fa intervenendo a un incontro del Psd'Az a Quartu convocato in vista delle amministrative, e lo fa tre giorni dopo che in Consiglio regionale l'interpretazione autentica del Ppr è finita ai box.

"Dobbiamo lavorare a trovare un nuovo punto di equilibrio tra urbanistica, paesaggio ed edilizia - ha detto - che non significa voler cementificare ma voler restituire certezza del diritto". Infatti, "qualcuno si dovrà pur porre un problema se negli ultimi vent'anni i Comuni non sono riusciti ad adeguare i propri strumenti urbanistici al Ppr, se abbiamo perso 30mila posti di lavoro nell'edilizia".

Il vero tema, ha aggiunto il governatore, "è la qualità architettonica, e se una cosa è brutta, lo è a 300, 400, a due chilometri dal mare: noi possiamo fare un grande lavoro di sostituzione di tutte quelle volumetrie incongruenti, brutte, che non hanno funzionalità, senza consumare ulteriore territorio, semplicemente riqualificando e consentendo a chi deve fare turismo ed essere presente sul mercato di poter competere con strumenti adeguati".

Solinas ha ricordato che "abbiamo in grandissima parte hotel costruiti in passato con bagni sacrificati e senza spazi per offrire servizi supplementari". Ecco, "se il nostro comparto vuole essere competitivo dobbiamo dare strumenti per competere". Ma, ha sottolineato, "questo non vuol dire cementificare, ma solo dare una risposta a un settore che ha bisogno di certezze. Potrebbe trattarsi anche di risposte negative in alcuni casi, ma oggi il problema principale è che gli operatori economici non hanno risposte né in un senso né nell'altro. È l'incertezza il grande disvalore perché nessuno sa ben dire cosa possa o non possa fare, e si resta appesi".
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