Il DNA dei Punici riscrive la storia del Mediterraneo: la Sardegna al centro dell’identità antica
Un ampio studio internazionale, pubblicato su Nature, ha rivoluzionato la comprensione delle origini della civiltà punica. Analizzando il DNA di 210 individui provenienti da 14 siti fenici e punici, tra cui Tharros e Villamar in Sardegna, i ricercatori guidati dalla Harvard Medical School, in collaborazione con l’Università di Bologna, l’Istituto Max Planck di Lipsia e l’Università di Cagliari, hanno dimostrato che i Punici non erano semplici discendenti dei Fenici del Levante, ma il frutto di una rete dinamica di scambi, migrazioni e mescolanze culturali e genetiche. Fulcro della ricerca è la città punica di Tharros, sulla costa occidentale sarda. Qui, la collaborazione tra Università di Cagliari e Bologna ha permesso lo studio dei resti provenienti dalla necropoli settentrionale di San Giovanni di Sinis, scavata tra il 2009 e il 2013, e da quella meridionale, a Capo San Marco. I dati confermano l’ancestralità africana dei protagonisti della mobilità punica, in particolare nei secoli IV e III a.C., quando Tharros viveva il suo massimo splendore economico. La componente genetica emersa mostra tratti nordafricani, egei e siciliani, delineando un’identità punica fortemente ibrida e cosmopolita.
Le interviste alle archeologhe Carla Del Vais e Anna Chiara Fariselli