Si sono dati appuntamento alle 10 davanti all'Ufficio Provinciale Scolastico di Sassari, nella località La Crucca, gli insegnanti precari della scuola della provincia di Sassari.

Sono diverse centinaia e gridano la loro rabbia contro il Governo e soprattutto contro il ministro della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, accusata di avere messo in campo una riforma scolastica che non stabilizza i precari, anche quelli con tanti anni di insegnamento alle spalle, relegandoli ad un ruolo marginale all'interno della scuola, a favore di giovani neo laureati che non hanno effettuato un giorno di insegnamento.

Nella manifestazione di oggi, una delle tante che sta organizzando il cordinamento precari scuola della Sardegna, sono prese di mira le nuove graduatorie provinciali di supplenza, redatte in fretta e furia dall'Ufficio Scolastico Provinciale, che in pochi giorni (ad agosto) ha dovuto redarre una graduatoria esaminando una serie quasi interminabile di pratiche.

Si prospettano migliaia di ricorsi. Molti precari addirittura sono scomparsi dalle graduatorie.

"Non ce l'abbiamo di certo con gli impiegati amministrativi. Hanno svolto un lavoro in emergenza, con procedure informatiche che hanno portato a tanti errori", dicono in coro gli insegnanti precari.

Ad ogni modo la scuola pubblica, con l'aggravante dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia, è in pieno caos, anche in Sardegna, a pochissimi giorni dall'apertura dell'anno scolastico.

"Azzolina vattene" è lo slogan più frequente della manifestazione odierna di Sassari.

Una delegazione di insegnanti precari sarà ricevuta da Anna Maria Massenti, direttrice dell'Ufficio Scolastico Provinciale.

Nel video le interviste agli insegnanti precari.
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