Strette di mano, selfie e telefonate. Il leader della Lega Matteo Salvini sbarca a Cagliari per testimoniare in qualità di persona offesa in un processo per diffamazione, istigazione e delinquere e minacce e non si sottrae alla richiesta di foto e saluti da curiosi e simpatizzanti. Poi l'udienza e la testimonianza, durata circa mezz'ora, davanti alla giudice Cristina Ornano e al pm Andrea Massidda. Sul banco degli imputati c'è Mauro Aresu, rappresentante di "A Foras", l'associazione che si batte contro l'occupazione militare dell'Isola, autore- in ipotesi - di un post sulla pagina Facebook del "Coordinamento antifascista cagliaritano" in cui nel 2017 in relazione all'arrivo di Salvini a Cagliari per una manifestazione si faceva riferimento a ghigliottine, rivoluzione francese e "piazzale Loreto", teatro di un eccidio nazifascista nell'agosto 1944 e sede in cui fu esposto il cadavere di Benito Mussolini.

"Accetto gli insulti e le critiche politiche", ha detto l'ex ministro degli Interni rispondendo alle domande dell'avvocata claudia Eccher, "ma quando si passa oltre credo debba approfondire un tribunale".

Davanti al Palazzo di giustizia di Cagliari gli amici e simpatizzanti hanno applaudito Aresu. Prossima udienza ad aprile.
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