La Sanità regionale ha abbandonato le zone periferiche e gli attuali servizi sanitari vanno incrementati a tutela di tutti i cittadini. L'hanno ribadito stamattina a Buggerru, davanti al poliambulatorio di via Cagliari i sindaci del territorio, Laura Cappelli (sindaco del centro costiero), Paola Massidda (sindaco di Carbonia, presente con l'assessore alle politiche sociali Loredana La Barbera), Marco Corrias (Fluminimaggiore), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Elvira Usai (San Giovanni Suergiu), Debora Porrà (Villamassargia), Enrico Pistis (vicesindaco di Gonnesa), Andrea Deias (Nuxis) e Danilo Serra (Narcao).

"Il nostro è un paese isolato - ha detto Laura Cappelli - nonostante tutto il locale poliambulatorio continua rimanere chiuso, costringendo i residenti ad affrontare un'ora di viaggio per raggiungere i centri di Iglesias. Così non si può più andare avanti".

La breve conferenza è proseguita con la discussione su una miriade di problematiche legate a una sanità che, a dire dei primi cittadini del Sulcis Iglesiente, ha non solo abbandonato le zone periferiche, ma ha anche creato numerosi disagi con la disorganizzazione dei servizi su tutto il territorio. "Chiediamo alla Sanità regionale di rispettare il ruolo istituzionale dei sindaci - ha affermato Paola Massidda, sindaco di Carbonia e presidente della Conferenza socio sanitaria territoriale - senza nascondersi dietro i soliti progetti, come quello dell'ospedale unico". Assieme ai sindaci, era presente anche Paolo Zandara, del Comitato regionale di pediatria.
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