Bacinelle a terra e animi caldi. A Cabras è in corso la protesta dei ricciai che ancora aspettano di sapere dal Ministero dell'Ambiente quando e se potranno raccogliere i ricci all'interno dell'Area marina protetta del Sinis. Si sono presentati in 40, fuori dagli uffici del parco marino, in Corso Italia.

A metà mattina ha raggiunto gli operatori il sindaco Andrea Abis e il direttore della riserva Massimo Marras. Il primo cittadino ha spiegato nuovamente che il primo no da Roma è arrivato dopo l'esito del monitoraggio effettuato nei fondali del Sinis da parte del Cnr. Secondo i dati la risorsa è diminuita nonostante la chiusura della pesca lo scorso anno.

I pescatori hanno chiesto a gran voce di poter lavorare ugualmente, stanchi di vedere lo specchio d'acqua invaso dagli abusivi. Ma non solo. Hanno accusato più volte l'amministrazione comunale di non saper gestire il parco nato anche per sostenere la categoria. Abis, dopo aver ricordato che non è lui a poter dare autorizzazioni, ha promesso ai ricciai di organizzare la prossima settimana un incontro con la Regione. Per poi trovare tutti assieme una soluzione. I pescatori aspettano quindi altri sette giorni. Se non arriveranno risposte ci saranno altre forme di protesta più eclatanti.
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