Comune.

Tre milioni contro il disagio giovanile 

Ok al progetto per realizzare un Centro dedicato agli adolescenti in via Angioni 

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La missione è ambiziosa: contrastare la dispersione scolastica, l’isolamento, il disagio e le fragilità degli adolescenti. E aiutarli a costruirsi un futuro valorizzando talenti e passioni.

Con la certezza dei 3 milioni ottenuti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, inizia a prendere forma il progetto del nuovo centro giovani di via Monsignor Angioni. Ieri l’avvio del percorso partecipato con il confronto fra istituzioni e studenti che proseguirà anche oggi, prima tappa verso l’apertura del centro che in tre anni dovrebbe coinvolgere oltre 500 adolescenti.

Gli obiettivi

Il progetto “DesTEEnazione, desideri in azione” - presentato ieri in un hotel del litorale - ha ottenuto il punteggio più alto tra quelli presentati in Sardegna, secondo nella lista nazionale dopo quello di Milano. Al centro della proposta finanziata ci sono laboratori pratici e di orientamento, spazi per l’ascolto degli adolescenti, lo sportello dedicato a mamme e papà, e tirocini retribuiti.

Diverse le linee di intervento previste: si va dall’aggregazione socioeducativa alle azioni per la prevenzione dell’abbandono scolastico, dall’accompagnamento e il supporto alle figure genitoriali a quello psicologico, sino all’offerta di tirocini di inclusione lavorativa.

Dove sarà

Un punto di riferimento di tutti i territori che fanno parte dell’ambito Plus Quartu-Parteolla. Lo stabile comunale è stato individuato da tempo, la struttura di via Angioni che sarà riadattata alla nuova destinazione di centro giovanile.

Protagonisti saranno i ragazzi e ragazze tra 12 e 17 anni, e in forma più residuale per quelli tra i 18 e i 21 anni che vivono fuori dalle famiglie d’origine. E le famiglie con adolescenti che in questa fase di vita necessitano di un supporto. «Grazie a questo progetto oggi avete un’importante opportunità da sfruttare», l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità e all’Assistenza sociale Armando Bartolazzi, presente ieri al meeting. «Stiamo costruendo un contenitore che dovrà vivere con le iniziative dei giovani, mettendo dentro le loro ambizioni e speranze, anche le loro paure», le parole del sindaco Graziano Milia davanti a una platea di studenti degli istituti quartesi Brotzu, Levi e Motzo. «Questa esperienza vi darà la possibilità di esprimervi e di crescere».

L’assessore

In prima linea c’è l’assessorato alle Politiche sociali e generazionali del Comune. «Parliamo di un centro pensato dagli adulti ma che guarda al mondo dei giovani, perché vogliamo vada incontro a tutte quelle che sono le loro aspirazioni, e anche le loro preoccupazioni», sottolinea l’assessore competente Marco Camboni. «È un progetto che contrasta il disagio dell'adolescenza e che non vuole limitarsi all’aggregazione, alla socializzazione, ma si articolerà anche in progetti lavorativi». Presenti ieri anche il dirigente del Ministero Renato Sampogna, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, la garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune Greca Piras, e il sindaco di Burcei Simone Monni.

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