Il retroscena.

La staffetta Puligheddu in missione veneta 

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Non è la prima volta che il nome di Peppino Puligheddu compare in un’inchiesta legata a presunti traffici illeciti e al ruolo di “staffetta”. Già nel 2011, infatti, l’uomo di Orgosolo risultava coinvolto in un’indagine su un presunto traffico dal Cerimant di Padova, dove confluivano le armi destinate alla rottamazione. Parte di quel materiale sarebbe stato fatto “riuscire” a pezzi, per poi finire sul mercato nero. In quell’occasione, Puligheddu aveva un ruolo marginale, che oggi appare più significativo: si era recato nel Continente per ritirare un camion, e gli era stato contestato di aver agito come staffetta per Marco Arzu, poi arrestato.

La nuova indagine riporta il suo nome e nuove contestazioni: l’assalto del 13 marzo e quello fallito dell’8 agosto nei quali Puligheddu avrebbe avuto il compito di avvertire i complici dell’arrivo blindato. Oggi potrebbero essere decisi gli interrogatori di garanzia, per Giovanni Piras, 29 anni, Antonio Saccheddu, 35, Alessandro Dessolis, 41, e Pasquale Musina, 49, tutti di Orgosolo; Riccardo Mercuriu, 30 anni, di Mamoiada, e Michele Carta, 41, di Siniscola. Indagati per favoreggiamento Mirko Carta, 41 anni, e Giampiero Serra, 63, di Siniscola. Durante agli arresti trovati chiodi a tre punte simili a quelli utilizzati nel furto al Monopoli di Pratosardo, armi, passamontagna. Nelle carte anche un sopralluogo a fine luglio di Puligheddu e Carta, per un terzo assalto da pianificare tra Oschiri e Chilivani, al momento non contestato.

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