Is Mirrionis.

Rivoluzione per le famiglie: nido e scuola d’infanzia in un unico polo educativo 

Inaugurata nel plesso Medaglia Miracolosa la prima struttura per i bimbi da 0 a 6 anni 

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A Is Mirrionis ieri è stato inaugurato un “primo passo” che potrebbe cambiare la geografia educativa della città.

Nel plesso Medaglia Miracolosa apre ufficialmente il primo polo comunale 0-6 di Cagliari, che unifica nido e scuola dell’infanzia in un percorso continuo. Nella pratica, però, si partirà dal segmento 3-6 anni, con l’obiettivo dichiarato di estendere gradualmente i servizi ai più piccoli e alle loro famiglie.

«Vogliamo offrire maggiori possibilità e migliori servizi per l’infanzia – ha detto il sindaco Massimo Zedda – e costruire intorno alla scuola un progetto integrato che coinvolga tutto il quartiere». Il Comune punta su un’apertura fino alle 18, anche per bambini non iscritti, con laboratori, supporto alla genitorialità e attività extra scolastiche gestite insieme agli enti del terzo settore V.I.V.A. e Il Mio Mondo.

La dirigente del servizio Pubblica Istruzione, Manuela Atzeni, ha ricordato che «il polo è il primo in città, ma il modello sarà esteso anche ad altre scuole».

Per l’assessora alla Pubblica Istruzione Giulia Andreozzi, questo centro rappresenta «un investimento nel futuro: i bambini che frequentano nidi e servizi precoci hanno tassi più bassi di dispersione scolastica, e in questo quartiere, con alta natalità e alta dispersione, era importante intervenire». Le risorse: circa 500-600mila euro l’anno per sette anni, con laboratori per i piccoli, sostegno alla genitorialità e attività aperte al territorio.

Il Comune ribadisce che non si tratta di una sperimentazione improvvisata. «Abbiamo scelto la coprogettazione, non le gare d’appalto – ha spiegato Andreozzi – perché vogliamo coinvolgere professionalità specializzate, non fare delle famiglie delle cavie».

Durante l’incontro non sono mancati però i timori. «Siamo contrariati, l’ingresso di esterni nell’edificio non ci convince: abbiamo paura di furti e di mancata sicurezza», ha detto Alessia, una delle madri presenti. Altri genitori temono che, con la partenza esclusivamente sulla fascia 3-6, «qualcuno rimanga escluso» o che i servizi non siano uniformi come promesso.

Per ora, sono circa un centinaio le famiglie interessate. L’obiettivo, spiegano, è raggiungere una platea più ampia e costruire un modello replicabile negli altri quartieri della città.

Il nuovo centro segna un passo importante nella politica educativa del Comune. «Abbiamo analizzato il contesto e ascoltato le esigenze delle famiglie – conclude Andreozzi –, questo progetto vuole offrire opportunità concrete e supporto continuo».

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