Il racconto.

«Insulti e minacce, tornare di notte è ormai un incubo»  

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Aggressioni, insulti, richieste di soldi, lanci di bottiglie. Le studentesse e gli studenti che alloggiano nel campus universitario di viale La Plaia hanno paura. Terrore che si materializza, soprattutto di sera, al rientro dalla mensa o dalla facoltà, a causa degli sbandati che gravitano tra piazza Matteotti e il porto. «Il tragitto tra via Sassari e viale La Plaia è un incubo, la strada è buia per la mancanza di illuminazione pubblica», afferma Barbara Ricci, 21 anni, studentessa di Mediazione linguistica, ospite della Casa dello studente Emilio Lussu. «Per arrotondare, il fine settimana lavoro in un locale del Corso e rientro alle 4. È successo spesso che qualche sbandato che dorme alla stazione dell’Arst o delle Ferrovie mi importunasse». La tattica di difesa, vinta la paura, è una sola. «Per fortuna sono veloce, inizio a correre e riesco a scappare dai malintenzionati». La fuga non è certo la soluzione giusta. Perché studenti e studentesse non devono essere liberi di rientrare al campus con serenità? «Per un certo periodo nella borsa avevo anche lo spray al peperoncino, che per fortuna non sono mai stata costretta a utilizzare». (a. a.)

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