Il caso

In spiaggia al Poetto tra i bagnanti «Ci sono troppi maleducati e incivili» 

La denuncia: sotto la sabbia mozziconi di sigarette e cocci di vetro 

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Brutto, sporco e cattivo. Il Poetto di Cagliari non ha niente a che fare con le spiagge dell’Adriatico o della costa laziale ma non mancano le criticità. Problemi tornati di attualità nel weekend, dopo il divieto di balneazione per inquinamento nel tratto che va dall’ex Ospedale Marino all’Ottagono. Sporcizia e assenza di controlli sono tra lamentele più comuni dei frequentatori della “Spiaggia dei centomila”.

Maestrale benedetto

Il maestrale, benedetto come una manna nel capoluogo della Sardegna, ieri ha regalato una cartolina da sogno. Acqua cristallina e piatta, una brezza rinfrescante ha cacciato l’umidità e l’afa dei giorni scorsi ma non le polemiche e le contestazioni. In spiaggia, visto che il calcio non regala emozioni particolari, l’argomento che tiene banco è cafoni, vandali, scarsa pulizia e cani. Mauro Manconi, 70 anni, di Elmas, ex dipendente comunale in pensione, si gode il mare della Sesta fermata con la moglie. «Qui i bagni pubblici sono puliti, lo stesso non si può dire per quelli della Prima. Ogni mattina facciamo una passeggiata verso Marina Piccola e troviamo servizi non puliti e vandalizzati». La discussione del giorno è l’area cani. «Non condivido il fatto che lo spazio riservato ai quattro zampe sia localizzato in quella posizione. Secondo me – precisa il pensionato – è troppo vicino alla zona balneare, è chiaro che con i venti e le correnti l’acqua dove si tuffano gli animali poi si sposti verso i bagnanti».

I cafoni della spiaggia

Ignazio Mameli, di Monserrato, anche lui pensionato, staziona all’altezza del Capolinea. «Purtroppo in spiaggia ci sono troppi maleducati e incivili. Molti, nonostante i divieti, fumano e poi spengono la sigaretta nella sabbia». Mameli tira in ballo il Comune. «Non ci sono cartelli con le proibizioni, andrebbero sistemati all’ingresso dell’arenile, nei passaggi obbligati, così da essere ben visibili». Maleducazione e arroganza. «Quando fai notare, con tutte le gentilezze del caso, che il fumo dà fastidio e ancor di più i mozziconi sotterrati, fanno finta di niente e rispondono con toni sgarbati e offensivi».

«Odori forti»

Alberto Fois, 70 anni, di Pirri, ha l’ accampamento di famiglia alla Sesta fermata. «Siamo amanti dei cani e amanti delle passeggiate, però dobbiamo rilevare che quando passiamo di fronte all’area a essi riservata l’odore è davvero forte. Forse bisognerebbe pensare a un’altra collocazione».

I mille dubbi

Barbara Moschiano con la madre ha piantato l’ombrellone di fronte all’ex hotel Golfo degli Angeli. L’argomento è ormai consolidato. «Non riesco a capire come hanno fatto a delimitare il tratto di mare con valori di escherichia coli fuori dalla norma. Le correnti e i venti hanno avuto certamente un’influenza, perché non hanno chiuso tutto il Poetto?». Secondo la donna, in spiaggia c’è troppa anarchia. «I controlli li fanno solo durante il periodo a cavallo di Ferragosto, poi vigili e militari della Capitaneria spariscono. Se è vero che sono le barche al largo che svuotano i serbatoi dei liquami in mare, perché nessuno effettua le dovute verifiche? Per fortuna c’è il maestrale che spazza via tutto, se aspettiamo che i nostri politici facciano qualcosa stiamo davvero freschi».

Zero controlli

Roberto Manca, di Cagliari, si gode il mare dopo decenni passati al servizio dello Stato. Anche lui mette in luce «il mancato controllo dell’osservanza delle regole da parte degli organi competenti. A ciò sommiamo la totale indifferenza di molti bagnanti di alcuni stabilimenti che ospitano le colonie che lasciano in spiaggia di tutto di più. Inoltre molti turisti e non se ne fregano dei divieti men che meno del fumo, tra sigarette, sigari e altro. Non dimentichiamo il disastro dei frequentatori notturni, purtroppo capita con frequenza, la mattina, di trovare cocci di bottiglia sotto la sabbia».

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