Una scuola per giovani aspiranti artigiani, con lo scopo di tramandare l’arte orafa, una delle tradizioni più importanti della storia di Assemini. È la proposta di Roberto Mele, 63 anni, da oltre 40 al lavoro tra ingranaggi e preziosi, orologi, gioielli e filigrana. «Per portare avanti questo progetto – dice Mele – occorre nelle persone una visione a lungo termine, e investire risorse facendo rete». Una richiesta precisa indirizzata all’amministrazione comunale.
Quella di Mele è una storia particolare: i nonni paterni, originari di Orani e Orotelli, emigrarono in Algeria diventando imprenditori: Giuseppe, uno dei figli e futuro padre di Roberto, naturalizzato francese, fece l'alta scuola di orologeria e il servizio di leva per la Francia. Rientrò con la famiglia in Italia alle soglie della Seconda guerra mondiale. Partì per il fronte jugoslavo e in Africa. In Egitto poi fu fatto prigioniero dagli inglesi e destinato a un campo di concentramento. «Babbo – spiega Roberto Mele – ha imparato lì a lavorare i metalli e l’oro, ma anche la tenacia e la resilienza, da internato, in quella legge solidale per cui i prigionieri si scambiavano le professioni. Conservo ancora - continua Mele - un oggetto di allora, ottenuto con la tecnica della battitura».
Rientrati in Italia e in Sardegna, Giuseppe Mele aprì il suo primo laboratorio come orologiaio, a Cagliari, in via Sassari, e Roberto già a 10 anni, seguiva il padre in laboratorio: «Sapevo smontare e rimontare interamente un orologio. Appena finivo a scuola, correvo in laboratorio e da allora non ho mai smesso. È una passione totalizzante per me». Roberto Mele ha aperto il suo laboratorio ad Assemini nel 1987. Da allora sono stati 40 anni di orologi, gioielli, storie e relazioni con la cittadina e il suo circondario. «Mia moglie ed io, lavoriamo qui da una vita. Abbiamo dato tanto e ricevuto altrettanto, e cambiato il nostro modo di lavorare nel corso degli anni adattandoci ai tempi».
Da qui nascono i gioielli in filigrana e l'oreficeria su commissione, ma anche il restauro di oggetti sacri preziosi e il servizio di alta orologeria, unico nel circondario, e per cui si arriva anche da Cagliari. «La storia incredibile della mia famiglia mi ha dato abilità, precisione, gentilezza, arte. Devo tantissimo ai miei genitori: nel cuore e nel lavoro ci sono i loro insegnamenti e la loro esperienza unica». E il futuro? «Sarebbe bello fare scuola».
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi
