Davide Campari sotto la lente a Piazza Affari, sull’ipotesi che la società stia trattando per cedere tre brand di amari. I titoli mettono a segno un progresso del 2,2%, attestandosi a 5,65 euro.
L’indiscrezione
Secondo il Corriere della Sera di domenica 23 novembre, la società di spirit starebbe studiando la vendita di tre marchi italiani: Averna, Braulio e Zedda Piras. L’articolo sostiene che i tre brand svilupperebbero un fatturato annuo intorno a 80 milioni di euro, ossia circa il 2,5% del giro d’affari complessivo del gruppo. La redditività di questi amari, però, sarebbe inferiore a quella del gruppo. Equita, in particolare, stima che il gross margin potrebbe aggirarsi attorno al 25-30% rispetto al 42% dell’intera Campari. Tra i soggetti potenzialmente interessati ci sarebbe anche NewPrinces (+0,3%), oltre ad altri gruppi operativi nel segmento degli amari, quali il gruppo Montenegro, Ilva Saronno, Gruppo Lucano e Fratelli Branca Distillerie. Di recente, allo Strategy Day del gruppo, il ceo Simon Hunt ha dichiarato che la strategia di Campari è quella di focalizzarsi sui marchi più forti, a più alto potenziale e più redditizi come Aperol, Espolòn, Campari, Courvoisier, Wild Turkey. L’ad ha invece detto che una trentina di brand sarebbero potenzialmente cedibili, pur rappresentando il 9% del fatturato complessivo.
La conferma
Anche Equita ricorda che l’eventuale cessione di Averna, Braulio e Zedda Piras sarebbe coerente con la strategia del gruppo. «Ipotizzando valutazioni simili a quelle recentemente realizzate su Cinzano (1,3 volte il rapporto tra ev e fatturato), potremmo stimare anche in questo caso un cash-in di cassa di circa 100 milioni, con un impatto trascurabile sulla valutazione», hanno commentato gli analisti della sim, che comunque hanno reiterato la raccomandazione di Buy sulle Campari, con target di prezzo a 8 euro. Gli esperti consigliano di comprare anche le New Princes (Buy con target di prezzo a 30,5 euro), sull’ipotesi che l’azienda riesca a comprare i tre brand di amari, operazione che «sarebbe strategicamente opportuna in quanto i tre marchi permetterebbero un rapido sviluppo nel segmento spirits per la nuova società Princes Ready To Drink nata con l’acquisizione dell’ex-impianto di Diageo in Piemonte». Equita avverte però che NewPrinces non ha il controllo della distribuzione nel canale Ho.Re.Ca. e probabilmente dovrebbe affidarsi a terzi. La sim ritiene in ogni caso che l’operazione potrebbe «essere comunque creare valore rispetto alla marginalità del gruppo».
Gli analisti
Anche gli analisti di Intermonte raccomandano un Outperform sulle Campari, con target di prezzo a 8 euro, apprezzando l’eventuale cessione degli amari, coerente con la strategia del gruppo, incentrata su un deciso ridimensionamento del portafoglio e sulla riallocazione del capitale verso marchi globali con più ampie prospettive di crescita. «L’uscita da brand italiani storici è perfettamente in linea con la direzione già tracciata dalla recente vendita di Cinzano – hanno spiegato - in prospettiva, la razionalizzazione dovrebbe migliorare la qualità del mix, liberare risorse da reinvestire».
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