È rientrata a casa la mamma salvata in extremis all’ospedale di Lanusei. Le condizioni confortanti, dopo l’intervento chirurgico e una breve degenza, hanno consentito ai medici di firmare il foglio delle dimissioni, dando un lieto fine alla vicenda salita alla ribalta delle cronache nei giorni scorsi.

Il calvario della 32enne puerpera ogliastrina è iniziato un mese fa, dopo il parto del 19 marzo del suo secondogenito (una bimba), ma in nessun ospedale del sud Sardegna hanno riscontrato una grave emorragia interna. Finché, la notte di Pasqua, la donna è stata trasportata al Pronto soccorso diretto dalla primaria facente funzioni Marinella Cocco. Il personale di Radiologia, guidato dal direttore Roberto Prost, l’ha sottoposta a accertamenti strumentali che hanno evidenziato il danno in corso. La paziente, che aveva perso tre litri di sangue e aveva una tuba devastata e l'utero lesionato con compromissione di un ramo arterioso, è stata trasferita in sala operatoria dove l’équipe di Gian Pietro Gusai, le ha salvato la vita con la preziosa e fondamentale collaborazione degli specialisti del reparto di Rianimazione e Anestesia diretto da Francesco Loddo.

Determinante anche l’intervento della Ginecologia, col direttore facente funzioni Marco Dei.

Oggi i familiari della donna hanno trovato la forza di rilasciare le prime e uniche dichiarazioni: «Al Nostra Signora della Mercede sono stati tutti esemplari e ringraziamo le figure professionali che si sono adoperate nell’occasione. Il personale ha dimostrato massima professionalità e competenza. Dio salvi l’ospedale di Lanusei».

© Riproduzione riservata