Giuseppe, 74 anni, vive in un giaciglio di fortuna sotto l’Asse mediano di scorrimento, di fronte all’ex Motel dell’Agip, all’uscita da Cagliari. «Siete arrivati, posso avere un tè caldo?», dice ai volontari della Croce Rossa di Cagliari che, ogni notte, arrivano a portargli pasti caldi, bevande e alimenti.

Carmen e Stefano, neanche trentenni, un passato di tossicodipendenza e prostituzione, vivono e hanno trovato rifugio sotto un ponte in via Po.

Uno dei clochard che dormono nella galleria Ormus tra via Dante e via Sant’Alenixedda
Uno dei clochard che dormono nella galleria Ormus tra via Dante e via Sant’Alenixedda
Uno dei clochard che dormono nella galleria Ormus tra via Dante e via Sant’Alenixedda

Bruno, poco più che cinquantenne, dopo aver perso il lavoro è finito a vivere in strada: adesso la sua casa è un materasso poggiato su due piazze di cartone, il suo tetto è la vecchia scala mobile del mercato di San Benedetto (chiuso per ristrutturazione). «Non dormo da tre giorni, con la pioggia è impossibile», racconta.

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I senza fissa dimora nel capoluogo assistiti dai volontari dell’Unità di strada della Croce Rossa di Cagliari sono un vero e proprio esercito silenzioso che continua a crescere: 55 persone vivono al freddo in strada.

Esistenze precarie, vite riscaldate anche a Natale dai volontari della Croce Rossa, che fanno il loro giro per distribuire conforto, parole di vicinanza e un pasto caldo. 

Mauro Madeddu

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