Quarantuno anni fa nasceva a Napoli, nel quartiere di Secondigliano, Roberto Saviano. Scrittore, giornalista e sceneggiatore, diventa noto al grande pubblico con il suo romanzo d'esordio, "Gomorra", in cui racconta la camorra sotto diversi punti di vista: da quello economico e dei colletti bianchi a quello del controllo del territorio tramite l'intimidazione e le armi.

Nel 2006 le prime minacce del clan dei casalesi e la scorta: Saviano accusa pubblicamente il clan in piazza a Casal di Principe e presenta un esposto in Procura. La scorta gli viene assegnata il 13 ottobre del 2006, oggi Saviano vive a New York e collabora con prestigiose testate internazionali: oltre a Repubblica e l'Espresso, il Washington Post, il New York Times, il Time, El Pais, Der Spiegel, The Guardian, per citarne solo alcune.

Gomorra diventa un caso. Il libro ha una eco internazionale, diventa un film e una fortunatissima serie tv, la migliore mai prodotta in Italia e molto apprezzata anche all'estero. Gli vale anche delle accuse di plagio per cui Saviano e Mondadori sono stati condannati in appello: alcuni passaggi dell'opera sono risultati essere una riproduzione di due articoli dei quotidiani locali Corriere di Napoli e Cronache di Caserta, che non vengono citati.

Altro libro fortunato è ZeroZeroZero, sul traffico di cocaina, cui ha fatto seguito La paranza dei bambini.

Spesso Saviano interviene nel dibattito pubblico sui diversi temi. Uomo di sinistra con un passato da collaboratore del giornale "Il bolscevico", ha ingaggiato una dura polemica con Matteo Salvini sul tema migranti. L'ex ministro dell'Interno aveva anche paventato la possibilità di revocargli la scorta.

(Unioneonline/L)

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