Esattamente 18 anni fa nell'aeroporto milanese di Linate si verificava il più grande disastro aereo mai avvenuto in Italia per numero di vittime.

Un velivolo privato, entrato erroneamente nella pista di decollo dell'aeroporto, viene investito da un McDonnel Douglas MD-87 della Scandivian Airlines in fase di decollo. Un impatto terrificante, che uccide gli occupanti del Cessna e danneggia l'aereo di linea al punto da impedirgli di completare il decollo e farlo schiantare contro un edificio adibito allo smistamento di bagagli.

Dopo l'impatto l'aereo va a fuoco. Muoiono tutti gli occupanti, oltre a quattro addetti ai bagagli. Un quinto addetto ai bagagli si procura gravi ustioni ma non muore, è l'unico sopravvissuto.

Sono 118 le vittime, e tra di loro c'è anche la giovane nuorese Antonella Sanna.

L'incidente si verifica a meno di un mese dagli attentati dell'11 settembre alle Torri Gemelle di New York, e nel giorno in cui Bush dà il via alla guerra in Afghanistan.

Scatta la psicosi terrorismo, ma le successive indagini chiariscono che si tratta "solo" di un tragico incidente. Causato da alcune mancanze strutturali dello scalo (radar di terra non operativo, segnaletica non a norma, sensori disattivati) e da errori umani del pilota del Cessna e dei controllori del traffico aereo.

(Unioneonline/L)

Ottobre 2019

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