Tra i maggiori autori del XX secolo, capace di passare dalla drammaturgia ai romanzi, dalla poesia alla novella, innovando la letteratura e influenzando tutta la produzione successiva, Luigi Pirandello e la sua vasta opera restano ancora oggi attuali e apprezzatissimi da pubblico e critica.

Nato ad Agrigento nel 1967 e destinato a prendere le redini dell'azienda di famiglia - una miniera di zolfo che verrà poi distrutta da una frana - Pirandello sceglierà di seguire la passione per la letteratura e nel 1904 riuscirà a pubblicare il primo romanzo di successo "Il fu Mattia Pascal". Anche se il vero successo arriverà grazie al teatro, con capolavori immortali come "Sei personaggi in cerca d’autore", "Enrico IV", "Questa sera si recita a soggetto" e "Così è se vi pare".

L'ascesa nel mondo culturale italiano e internazionale di Pirandello, però, verrà offuscata da alcune ombre: in primis il tormentato matrimonio con Maria Antonietta Portulano, che terminerà con il ricovero della donna in una clinica psichiatrica per una forma di gelosia diventata patologica e ingestibile; ma soprattutto l'adesione al fascismo nel 1924, l'anno terribile del primo grande delitto politico fascista, quello di Giacomo Matteotti. Una scelta controversa e in seguito molto criticata, dettata forse dall'esigenza di sostenere la neonata compagnia teatrale del drammaturgo, ma ancora oggi oscura, se è vero che nonostante l'adesione al partito di Mussolini Pirandello fu comunque un osservato speciale della polizia fascista.

Una macchia che non ha comunque intaccato l'opera letteraria di Pirandello, consacrata nel 1934 dal conferimento del prestigioso Premio Nobel per la Letteratura.

(Unioneonline/b.m.)

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