17 marzo 1978: l'Italia si sveglia sotto choc.

È il primo giorno di prigionia di Aldo Moro, il leader della Democrazia cristiana rapito il giorno prima a Roma, con un sanguinoso agguato in via Fani.

A colpire, trucidando i cinque uomini della scorta, un commando armato fino ai denti.

"Si teme un complotto internazionale, angoscia per la sorte di Aldo Moro", il titolo in prima pagina de L'Unione Sarda.

La rivendicazione del sequestro non tarda ad arrivare: sono state le Brigate rosse, che terranno recluso il presidente della Dc per 55 giorni, per poi ucciderlo e far ritrovare il cadavere dentro il bagagliaio di un'auto in via Caetani.

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