«Noi interveniamo dove ci sono le emergenze» spiega il parroco del Sacro Cuore di Nuoro, don Mario Mula. Risponde così il sacerdote quando lo si ferma alla fine di una celebrazione e gli si chiede dell’ambulatorio medico-infermieristico della Caritas che opera su appuntamento nei locali della parrocchia. Un’iniziativa che accoglie non solo lo spirito ma anche il corpo di chi è in difficoltà nell’accedere ai consulti medici, e lo fa con alcuni medici volontari e altri già in pensione. Il servizio di consulto è rivolto ad anziani, persone povere che non possono permettersi di aspettare mesi per una visita ma soprattutto di pagare per averla subito dalla sanità privata.

Gli specialisti

L’anno scorso il 42 percento degli italiani con redditi che non superano i 15 mila euro, è stato costretto a rimandare o addirittura a rinunciare alle cure sanitarie perché nell'impossibilità di accedere al Servizio sanitario nazionale e non avendo le risorse per pagare la sanità privata ha evidenziato il report promosso da Aiop (Associazione Italiana ospedalità privata) e realizzato in collaborazione con il Censis. È a questa l’emergenza dei nuovi poveri, i poveri della sanità, che nella parrocchia di Sacro Cuore Gesù, si prova dare risposta in un quartiere che abbraccia uno dei rioni tra i più popolari della città. All’interno dell’ambulatorio ci sono una pnemuologa, una neufrologa, un cardiologo, un otorino, un fisiatra, un fisioterapista e due infermiere. Recentemente un gruppo di medici che ha chiesto l’anonimato, ha donato un apparecchio cardiologico. «Cerchiamo anche un dietologo, un diabetologo, un oculista disposti a dare consulenze a qualche paziente», fa sapere Francesca Sanna una delle infermiere volontarie che lancia un appello a farsi avanti.

Tante richieste

Sino a oggi sono tantissime le richieste, e a chiamare per un aiuto non sono solo i parrocchiani. Si contatta il numero dell’ambulatorio, si indica la necessità. Sarà poi l’infermiera, previa risposta del medico volontario, a fissare nel giro di pochi giorni l’appuntamento. «Hanno saputo in tanti, e spesso capita di dare supporto anche a qualcuno che arriva dai paesi vicini» spiega don Mula. Ma si puntualizza che si tratta di un servizio di consultazione solo per le fasce più deboli, chi ha necessità e impossibilità ad accedere ad alternative.

© Riproduzione riservata