La corsa al Green pass è partita, c’era da aspettarselo all’indomani del via libera al decreto.

I tanti incerti o disinteressati ora si ritrovano coinvolti nella ricerca del Qr code per mettersi in regola e poter svolgere tutte quelle attività che dal 6 agosto saranno riservate solo a chi possiede la certificazione.

Una corsa ben visibile in tutta Italia e i cui effetti si stanno dispiegando anche in Sardegna.

In un giorno da una media di 4mila prenotazioni si è passati a 6mila: “Una spinta maggiore potrebbe esserci nei prossimi giorni, spero che la gente si vaccini e che il provvedimento convinca gli indecisi”, è l’auspicio dell’assessore Nieddu.

Il tarlo della Regione sono gli 80mila over 60 non vaccinati, “per questo ho chiesto al ministro Speranza che siano ritirati AstraZeneca e Johnson & Johnson e ci vengano inviati Pfizer e Moderna. Solo così riusciremo a recuperarli, ormai lo sappiamo, ce lo dicono nelle numerose lettere che riceviamo”.

Il Green pass si ottiene dopo la vaccinazione, dopo la guarigione dal Covid o dopo un tampone molecolare o rapido dall’esito negativo, in quest’ultimo caso vale solo 48 ore. Si può scaricare da dcg.gov.it con il codice authcode ricevuto via sms, in alternativa da Immuni o da Io. Al momento in Italia vale anche il documento cartaceo che certifica una delle tre condizioni necessarie per ottenere il pass.

I SANITARI NO VAX – Intanto è scaduto il tempo per gli operatori sanitari no vax, sono 3.627 quelli che in Sardegna non hanno aderito alla campagna vaccinale. L’Ats ha concesso cinque giorni per mettersi in linea con la campagna di prevenzione, pena la sospensione dal servizio. “Stiamo accertando chi fra questi, magari nel tempo intercorso fra le varie comunicazioni, abbia effettuato almeno una dose o prenotato l'appuntamento - dichiara il Direttore del Servizio Igiene e sanità pubblica di Cagliari, Antonio Frailis -. Chi invece ha presentato o ancora deve, una documentazione dichiarante l'insussistenza dei presupposti per aderire alla campagna vaccinale per motivi di salute e chi invece per scelta personale continua a non rispondere alle direttive. Ed è proprio verso questi ultimi che presto partirà la richiesta per i procedimenti di sospensione dall'attività lavorativa”. 

(Unioneonline)

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