"Ritirare dal mercato 30 milioni di litri di latte di pecora", la proposta di Copagri
Ieri l'incontro con gli allevatori a Villanova MonteleonePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I temi della vertenza latte e delle problematiche agricole sarde sono stati al centro di un incontro, organizzato dalla Copagri Nord Sardegna in collaborazione con il Centro Studi Agricoli, che si è tenuto ieri a Villanova Monteleone.
Numerosi gli allevatori intervenuti, tra cui il presidente della Cooperativa allevatori di Villanova e numerosi, alla presenza anche del sindaco Quirico Meloni.
A introdurre l'appuntamento Leonardo Spanu, referente di Copagri Nord Sardegna.
La situazione del comparto ovicaprino è stata illustrata da Tore Piana, vicepresidente Copagri Nord Sardegna e presidente Centro Studi Agricoli, che ha parlando delle proiezioni future e delle proposte messe in campo dall'organizzazione per risolvere il problema annoso del prezzo del latte.
Al centro dell'interesse degli allevatori la nuova campagna di produzione, che inizierà l'1 ottobre "nell'incertezza più assoluta a causa della mancanza della ormai certa non approvazione del piano dell'offerta sul Pecorino Romano e sulle incertezze sull'applicazione dei dazi da parte degli Stati Uniti", fa sapere l'associazione la modifica alla proposta del nuovo piano dell'offerta.
Copragri Nord Sardegna ritiene "che a oggi l'unica soluzione, visti i tempi ristrettissimi, sia quella di organizzare e attuare il ritiro dal mercato di circa 30 milioni di litri di latte di pecora. Quantità ritenuta in surplus e che verrebbe a essere trasformata quasi certamente in Pecorino Romano, causando una eccedenza di Pecorino Romano rispetto a quanto il mercato possa assorbire".
Questo perché, secondo le proiezioni del Centro Studi Agricoli, "la stagione che sta per iniziare vedrà produzioni di latte di pecora a livelli record, attestandosi sui 330 milioni di litri l'anno".
Il ritiro, secondo l'associazione, "dovrebbe avvenire in parte destinando il latte alla polverizzazione (circa 15 milioni di litri) e in parte vendendo latte crudo sfuso in Europa (15 milioni)".
(Unioneonline/F)