Ripartono, in concomitanza con la nascita dei primi agnelli, le trattative sul prezzo del latte che vedono come protagonisti da un lato i pastori e dall’altro l’industria privata. A metà dicembre comincerà la campagna lattiero-casearia e le prime offerte sono quelle di 95 centesimi al litro “a fronte di una liquidazione da parte delle cooperative, per la campagna 2019-2020, mediamente pari a un euro/litro, con ipotesi di incremento di 10 centesimi per la campagna 2020-2021", fa notare il direttore della Copagri Sardegna Pietro Tandeddu. Il presidente Ignazio Cirronis sostiene che "in un momento che sembra essere favorevole, viste le quotazioni in continua crescita del Pecorino Romano che sfiorano oggi i 10 euro al chilo, sarebbe opportuno che si tornasse a discutere, nei tavoli preposti, delle problematiche del comparto, con l'impegno primario dell'assessorato regionale all'Agricoltura, che tace da inizio legislatura sull'argomento".

"A tal proposito – aggiunge Cirronis -, è auspicabile una stretta collaborazione tra rappresentanze della produzione e della cooperazione per una comune valutazione sullo stato dei caseifici e per favorire l'allargamento della loro base sociale con un'azione di convinzione presso i pastori che continuano a conferire il latte agli industriali a condizioni più sfavorevoli e a fronte dei continui rincari dei costi di produzione". Per il presidente Copagri "una riflessione attenta va poi operata per verificare ruolo e funzioni dell'Oilos, soggetto che avrebbe potuto occuparsi da tempo di definire, in accordo con le parti interessate, un contratto-tipo che regoli in maniera trasparente i rapporti contrattuali tra pastori e industriali, andando una buona volta a fissare parametri adeguati a costruire una griglia condivisa per il pagamento del latte".

Quindi, a distanza di un mese dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l’appello “alla Regione e a tutti i parlamentari dell'Isola affinché si attivi quanto prima il decreto Mipaaf con il quale vengono definite le modalità di applicazione delle dichiarazioni obbligatorie nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari nel settore ovicaprino", conclude Cirronis. 

(Unioneonline/s.s.)

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