Una città qualunque, probabilmente nella nostra Europa. Gente che si sposta freneticamente senza fare tanta attenzione a una bambina che chiede tutti i giorni l'elemosina vicino al mercato. Si chiama Yiza, non si sa da dove venga e neppure dove siano i suoi genitori. Vive assieme a uno zio, un orco moderno che anziché mangiare i più piccoli li sfrutta. Yiza conosce solo una parola della lingua del posto dove si trova a vivere: "Polizia". Sa che se la sente deve fuggire, non importa dove. L'importante è non farsi prendere e non mettere nei guai lo zio. Un giorno l'orco scompare e la bambina si ritrova ancora più sola, senza neppure un carceriere a provvedere ai suoi bisogni. Scopre però di poter contare su altri due ragazzi poco più grandi di lei e come lei soli al mondo. Con loro costituisce un clan e vive di espedienti fino a che Yiza finisce delle grinfie di una donna che, come la strega di Hansel e Gretel, la tiene prigioniera. Perché, fino a quando?

Per rispondere a queste domande la cosa migliore è immergersi nelle atmosfere create da Michael Köhlmeier nel suo ultimo romanzo "La bambina con il ditale" (Bompiani, 2018, pp. 128, anche e-book), sorta di fiaba nera ambientata in una contemporaneità dove i "grandi" non sanno più essere genitori e non sanno più prendersi cura dei più piccoli. Anzi, gli adulti sono ridotti a sfruttatori oppure a carcerieri e anche quando vogliono far del bene non trovano di meglio che portare Yiza in un orfanotrofio ed escluderla dalla vita.

La copertina del libro

Di fronte a questo mondo adulto tanto respingente i bambini non sono però indifesi. Hanno dentro di loro la forza per affrontare il mondo e guadagnarsi una speranza per il futuro. Mostrano di poter collaborare, di saper stringere alleanze, di non voler rinunciare neppure alla più piccola tra loro, Yiza, quella meno abile nel rubacchiare e quella meno resistente di fronte alle sfide della vita.

Capiscono, i bambini di Köhlmeier, che insieme ce la possono fare mentre un bambino da solo è perduto, è una preda facile circondata da predatori troppo più forti dei lui. Come moderni moschettieri allora Yiza e i suoi compari ritrovano nell'antico "uno per tutti e tutti per uno" la via per rendere la città in cui si trovano meno livida e desolata, più umana e quindi più a misura dei più piccoli. Più a misura di tanti, troppi deboli per i quali non riusciamo più ad avere né pietà, né commozione.
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