Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria, una materia in cui gli italiani pare non siamo messi molto bene. Secondo le ricerche, infatti, solo il 30% dei cittadini ha nel Paese un livello di istruzione adeguato in materia di finanza ed economia.

La scarsa conoscenza, però, non limita le ambizioni e sono molti quelli che scelgono di operare in Borsa, soprattutto via web, sperando nel facile arricchimento salvo poi ritrovarsi a fare i conti con la cruda realtà: non ci improvvisa trader di successo, anzi si rischia di tornare a casa con le ossa rotte e il portafogli vuoto. In un momento in cui la Rete offre possibilità a tutti di accedere ai mercati e operare persino da smartphone, diventa allora fondamentale acquisire almeno i fondamenti dell’educazione finanziaria.

Quei fondamenti che ritroviamo in “Io speriamo che la Borsa sale” (Ugo Mursia Editore, 2022, pp. 214), testo scritto a quattro mani dalla giornalista Manuela Donghi, una delle firme più note del giornalismo economico-finanziario italiano, e da Enrico Gei, trader di lunga esperienza. Si tratta, infatti, di un agile e divertente prontuario per avvicinarsi ai mercati finanziari e iniziare a operare con buonsenso. Un prontuario il cui spirito è riassunto efficacemente nel titolo. Io speriamo che la Borsa sale rimanda volutamente al famoso Io speriamo che me la cavo di Marcello D’Orta. E così come in quel libro un docente doveva affrontare disorganizzazione, poca conoscenza e bambini abbandonati a loro stessi, anche chi si occupa di divulgazione finanziaria si trova a fare i conti con poca alfabetizzazione e soprattutto con tantissimi luoghi comuni.

A Manuela Donghi chiediamo come è nata l’idea del libro:

“L'idea nasce da messaggi che alcuni nostri follower ci hanno inviato nel corso degli ultimi anni, messaggi che denotano la mancanza di conoscenze di base di economia e finanza, tanto da rendere assolutamente sconsigliabile loro di operare in Borsa. Avete presente i classici messaggi che fanno sorridere ma che, visto l’argomento, e visto il rischio (di perdere soldi) fanno decisamente allarmare? Ecco. Leggendo ciò che queste persone scrivevano ci siamo detti: perché non partire dagli errori più frequenti e comuni per spiegare qual è l’importanza dell’educazione finanziaria, così che l’argomento possa essere di facile comprensione per tutti?”.

Quali sono i dubbi più comuni del neofita che vuole operare in Borsa?

“Chi si avvicina alla Borsa ha purtroppo pochi dubbi e anche pochissime conoscenze. Si culla nelle illusioni di facile e veloce ricchezza, che soprattutto il web propina tramite le innumerevoli realtà che oggi permettono di iniziare in pochi minuti a fare operazioni con soldi reali, addirittura dal nostro smartphone. I dubbi arrivano dopo pochissimo tempo, spesso con le prime operazioni chiuse in perdita. Questo perché non si conoscono elementi basilari di matematica, concetti di rischio e di leva finanziaria, le caratteristiche di tutti gli asset che si vanno a comprare e vendere, e così via”.

Quali sono i primi consigli da dare a chi vuole "debuttare" nelle operazioni borsistiche?

“Non lasciarsi fuorviare dalle ‘sirene’ dei tanti guru del settore, che promettono rendimenti mirabolanti sui social, ma studiare prima di tutto la gestione del rischio per puntare alla protezione del proprio capitale (in gergo Money Management); buona regola è anche quella di iniziare a operare con un conto “demo” (soldi virtuali) prima di mettere a rischio i propri capitali personali. Moltissimi broker permettono di aprirlo del tutto gratuitamente”.

La copertina del libro

Ma davvero, come tanti pensano, è così facile guadagnare con la Borsa?

“Il commercio in Borsa (trading) è una vera e propria attività, e come tale va gestita. Ogni attività richiede un periodo di formazione, disciplina mentale e naturalmente tanta passione; operare in Borsa senza un minimo di studio e senza saper gestire le proprie emozioni non porta lontano. Lo stereotipo che tanti film ci offrono sull'investitore di Borsa è quello del trader con sigaro fumante tra le labbra che agita le braccia nervosamente, impartendo ordini a destra e sinistra, urlando come fosse coinvolto in una lotta contro il mercato finanziario. Non è così. L'investitore vincente è piuttosto un professionista, e chi muove i primi passi può farlo in modo mirato e puntuale, senza ambire a diventare in pochi giorni un novello Warren Buffett. Io speriamo che la Borsa sale intende facilitare l'accesso a tutti nel mondo della Borsa, permette di familiarizzare con i grandi personaggi del settore descrivendo i loro metodi, e inoltre regala una strategia per il trading-on-line. Insomma, l’economia e la finanza sono trattate in modo godibile per destreggiarsi nei tanti dubbi quotidiani”.

Cosa si dovrebbe fare per migliorare l'educazione e la conoscenza finanziaria degli italiani?

“Occorre rendersi conto che se anche economia e finanza non ci piacciono o ci annoiano, esse prima o poi entreranno comunque nella nostra quotidianità. Si pensi a un mutuo, alle rate per l'automobile, a un prestito per avviare un’attività. Oppure alla lettura di buste paga e bollette, potendo e sapendo individuare senza problemi quello che ci interessa, districandoci tra percentuali, tasse, imposte e così via.

Nel 2022 non è accettabile essere ancora, come Paese, agli ultimi posti per alfabetizzazione finanziaria (tra i Paesi Ocse); non è educativo che la scuola non crei un percorso virtuoso, così come Istituti di credito e realtà del settore, che dovrebbero regolarmente organizzare seminari e incontri per la clientela. La finanza e l’economia non sono solo per gli esperti del settore, anzi! E se ci fosse un meccanismo virtuoso si scoprirebbe, ne siamo sicuri, che Borsa e mercati sono tutt'altro che noiosi. Possono addirittura diventare una passione: questo è ciò che abbiamo cercato di trasmettere attraverso aneddoti gustosi ed esempi semplici, ma davvero concreti per il lettore”.

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