I fatti portano la maggioranza a rivedere le priorità. La sintesi su un provvedimento sulla sanità che consenta anche di commissariare le Asl è lontana. Il Pd l’ha capito e adesso prova a spostare l’orizzonte temporale della riorganizzazione: da «subito», persino «prima della Finanziaria», a «entro giugno 2025».

I termini

Qualcosa è cambiato. Solo all’ultima direzione del Pd, l’assessore al Bilancio (e vicepresidente del partito) Giuseppe Meloni si era sbilanciato sulla necessità di affrontare in Aula le questioni sanitarie anche prima della manovra. Ieri è stato il segretario Dem (e presidente del Consiglio regionale) Piero Comandini a comunicare ai microfoni di Videolina un nuovo termine: «Entro il primo semestre del 2025». L’ha fatto ammettendo che ancora il Campo largo non ha fatto quadrato su una proposta condivisa. D’altronde, «su una materia così complessa che riguarda molti interessi e diritti dei sardi, è fondamentale che ci siano posizioni diverse. Questo vuol dire che assisteremo all’arricchimento di una proposta che sarà la più collegiale possibile». Una posizione che sarà portata direttamente al tavolo di domani alle 17 in Consiglio regionale con la presidente della Regione Alessandra Todde e tutti i consiglieri di maggioranza.

Gli appuntamenti

Ora, il Campo largo può anche prendere tempo, lasciare che il Consiglio regionale si concentri sulla sessione di bilancio, ma il problema resta: martedì, nella prima delle due sedute che si svolgeranno in via eccezionale a Palazzo Bacaredda, all’ordine del giorno c’è la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra contro l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi. Sarà quasi certamente rispedita al mittente, come spesso accade in questi casi, ma le forze di maggioranza devono compattarsi per difendere l’assessore sfiduciato dall’opposizione. Cosa non facile, considerato che una buona parte delle critiche fatte al responsabile della Sanità sono arrivate proprio dalla maggioranza che lo sostiene.

Il centrodestra

Spiega Stefano Tunis di Sardegna al centro 20Venti: «L’assessore Bartolazzi continua nelle sue scorribande a ridosso dell’attività di gestione della sanità, dimenticando il suo ruolo di indirizzo politico. Speriamo che martedì si metta fine a questa pagina grottesca della storia della sanità sarda. La tentazione è quella di chiedere il voto palese per vedere chi della maggioranza avrà il coraggio di tenerlo ancora in quel ruolo». Senz’altro non sarà ammesso il voto segreto, che il regolamento del Consiglio non prevede quando sono in discussione mozioni di sfiducia.

In ogni caso, argomenta ancora Pero Comandini, «la mozione sarà l’occasione che permetterà all’assessore Bartolazzi di spiegare bene qual è la sua strategia e quali le sue intenzioni sul piano della sanità. Sarà un momento di trasparenza e chiarezza sulla politica sanitaria di questa Giunta».

Ma questo non basta: tanti consiglieri di maggioranza insistono sulla necessità di commissariare le aziende sanitarie. Il prossimo provvedimento condiviso dovrà essere funzionale a questo. E tanti si aspettano che l’assessore si presenti domani al vertice di maggioranza con una proposta più articolata per sostituire gli attuali dg.

Roberto Murgia

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