In Sardegna da assessore alla Sanità ancora per un po’. Forse un mese, forse meno. Armando Bartolazzi ritornerà al suo lavoro.

Sicuro che senza di lui il sistema della salute in Sardegna non migliorerà, visto che lascerà «dopo tutto ciò di importante che è stato fatto», per esempio «la rete oncologica con quattro oncologi di livello mondiale, come il direttore dello Ieo che è presidente dell’Esmo (European society medical oncology)».

Insomma, l’Isola «perde una grande opportunità».

Bartolazzi annuncia dunque che non resterà assessore perché, a suo dire, non esistono più le condizioni politiche: «ho più consensi all’opposizione che in maggioranza, dove c’è la caccia alle poltrone». E poi evidenzia come la sanità sarda sia segnata da «trent’anni di spartizioni» e forte arretratezza.

Rivendica l’introduzione di terapie innovative e afferma che senza di lui la Sardegna perderà la possibilità di ottenere un Irccs: «un’occasione unica».

E infine sostiene di aver già offerto le dimissioni e che sarebbe rimasto solo con un accordo trasversale che gli garantisse carta bianca.

Esclude di restare come consulente, se non in modo informale e gratuito. Insomma per l’assessore che all’inizio del suo mandato si era presentato come “il Rombo di tuono della sanità” non ci sono le condizioni politiche né ambientali per continuare.

L’intervista completa di Roberto Murgia su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull'App 

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