I vicini l'hanno sentito gridare e quando ha smesso hanno capito che non c'era più nulla da fare: così è morto Marco Beverini, disabile, 67 anni, costretto in carrozzina, morto carbonizzato nell'incendio della sua casa al Favaro, quartiere popolare della Spezia.

L'incendio, al primo piano di una palazzina in via Renato Grifoglio, si è scatenato di notte. All'1,05 è arrivata la prima telefonata al centralino del numero unico 112. E' stato il figlio di Beverini, David, a chiamare, letteralmente sotto choc.

Da quel momento, il centralino dei vigili del fuoco è stato tempestato di telefonate. I pompieri sono partiti subito e quando sono arrivati in via Grifogli le fiamme uscivano dalle finestre dell'appartamento.

Fuori, il figlio David in preda al panico e Mercedes, la badante di Beverini, 52 anni, cittadina domenicana, entrambi intossicati dal denso fumo che usciva dalle finestre che non riuscivano a parlare.

Mentre il 118 assisteva il ragazzo e la donna, trasferiti poi all'ospedale Sant'Andrea per l'intossicazione da fumo, i vigili del fuoco, assistiti da un equipaggio con l'autobotte, sono entrati e in una manciata di minuti hanno abbassato le fiamme per impedire che aggredissero i piani superiori. Le famiglie sono state comunque sfollate per evitare intossicazioni da fumo. Nell'ambiente completamente devastato dalle fiamme, e precisamente in quello che era il salotto dell'appartamento, è stato trovato il corpo completamente carbonizzato di Beverini, a terra.

Il calore, misurato dalla termocamera dei pompieri in mille gradi centigradi, è stato tale che ha letteralmente sciolto il divano e la sedia sulla quale si trovava l'anziano.

Il cadavere carbonizzato è stato trasferito alla morgue dell'ospedale Sant'Andrea, a disposizione della magistratura.

Una volta spente le fiamme e dispersi i fumi con i motoventilatori, la squadra dei vigili del fuoco della Spezia si è messa all'opera per cercare il punto di fuoco.

Ancora dubbia l'origine delle fiamme, anche se l'ipotesi che ha maggior credito è quella che vede in una sigaretta il possibile innesco. Non è escluso che Beverini, conosciuto come un grande fumatore nonostante avesse problemi polmonari, si sia addormentato con la sigaretta accesa e che questa abbia innescato l'incendio che ha reso la sua casa una trappola mortale.

(Unioneonline/v.l.)
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