Il piccolo Gioele, il bimbo di quattro anni sparito e poi ritrovato morto insieme alla mamma, anch'essa senza vita, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente in galleria sull'autostrada Messina-Palermo, potrebbe essere stato soffocato.

È l'ipotesi formulata dal procuratore Angelo Cavallo che si basa sulle perizie, non ancora ultimate, dalle quali emerge che sui vestiti del piccolo non sono state trovate tracce di sangue.

Lui e la madre, la 43enne di Venetico (Messina) Viviana Parisi, sono stati rinvenuti ormai privi di vita l'8 e il 19 agosto. Non sono stati aggrediti da animali feroci e la donna non è stata uccisa. A queste conclusioni arriva Cavallo che al Corriere della Sera rivela: "Ora possiamo escludere che Viviana e Gioele siano stati aggrediti da animali o da qualche persona; per la signora la morte è compatibile con il volo dal traliccio; quanto al bambino sarà più difficile arrivare a una conclusione, possiamo solo procedere scartando delle ipotesi, come quelle riconducibili a terze persone e a cani feroci".

"In questo momento sembra prevalere l'ipotesi del suicidio", aggiunge il medico legale Elvira Ventura che ha eseguito l'autopsia con la collega Daniela Sapienza. Ma ancora mancano le analisi tossicologiche dalle quali avere informazioni su farmaci assunti da Viviana.

Gioele era ormai ridotto a uno scheletro e la Tac non ha mostrato traumi importanti.

(Unioneonline/s.s.)
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