Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge con le misure di contenimento dei contagi da coronavirus, che è stato firmato anche dal Capo dello Stato Sergio Mattarella: si tratta di una proroga del precedente con modifiche, valida sino al 15 ottobre, data entro cui andrà emanato un nuovo decreto. Lo stato di emergenza è prorogato sino al 31 gennaio 2021 e vengono nuovamente limitati i poteri delle Regioni - come nella fase più cruenta dell'epidemia -, che potranno legiferare solo in senso più restrittivo rispetto al governo.

MASCHERINE SI' O NO? - La novità più importante riguarda le mascherine. Sono obbligatorie in tutti i luoghi chiusi eccetto la propria abitazione, prima l'obbligo al chiuso era previsto solo nei luoghi aperti al pubblico. "Usatele anche a casa se ricevete parenti e amici", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

All'aperto invece: la mascherina va portata sempre con sé, e l'obbligo di indossarla vale in tutti i luoghi "ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento" da altre persone non conviventi. Dunque se si è in un luogo isolato (campagna, montagna, bosco) con conviventi la mascherina non va indossata. Se si passeggia in città sì. Se ci si trova con amici va indossata, anche se ovviamente mentre si cena o si beve assieme la si può togliere, perché "vengono fatte salve le linee guida sul consumo di alimenti e bevande". Non cambia nulla dunque in bar e ristoranti, ma ci saranno più controlli.

Se si è in macchina da soli la mascherina non va indossata, se con persone non conviventi sì.

Sono esentati coloro che fanno attività sportiva (quindi anche se si va in bici), i bambini al di sotto dei sei anni e le persone con disabilità non compatibili con l'utilizzo del dispositivo.

Sui luoghi di lavoro, e nella scuola continuano a valere i protocolli approvati e utilizzati sinora.

"Va portata sempre, in tutte le occasioni, al chiuso e all'aperto. La mascherina è uno strumento fondamentale. Chiaramente se si va a fare una passeggiata nel bosco, in situazioni di isolamento, è comprensibile che si possa fare diversamente, ma noi diciamo che è obbligatoria sempre, in tutte le occasioni", ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza a margine del congresso dei medici di famiglia a Villasimius.

Le multe per chi viola queste regole vanno da un minimo di 400 a un massimo di mille euro. C'è anche, per i gestori dei locali che non fanno rispettare le norme, la possibilità di chiusura dell'attività da 5 a 30 giorni.

I PAESI A RISCHIO - Aggiornata la lista dei Paesi a rischio. Obbligo di tampone anche per chi viene da Regno Unito, Belgio, Olanda e Repubblica Ceca come accade da tempo per chi viene da Paesi extra-Schengen oltre a Croazia, Malta, Spagna e parti della Francia, compresa Parigi. È vietato entrare in Italia per chi vive in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro, Serbia e Colombia.

EVENTI E ASSEMBRAMENTI - Resta il divieto di assembramento, che diventa più stringente perché ci saranno maggiori controlli nelle zone della movida, con l'intervento dei militari dell'esercito impegnati nell'operazione "Strade sicure". Nessun limite agli orari di apertura dei locali, anche se le Regioni possono emanare ordinanza restrittive come ha fatto De Luca in Campania.

Restano le regole sugli eventi, sportivi e non: massimo 200 persone al chiuso e mille all'aperto. Resta vietato il ballo.

TORNA LA CABINA DI REGIA CON LE REGIONI - "Dopo la ripresa del comitato operativo quotidiano in Protezione civile, riprende anche la cabina di regia nazionale tra governo ed enti territoriali da convocare in qualsiasi momento, come avvenuto nei momenti più critici tra marzo e maggio, con i rappresentanti di Regioni, Anci e Upi. Un confronto quotidiano tra i diversi livelli istituzionali che ci ha permesso di condividere le decisioni e superare i momenti più critici, diventando uno dei paesi più sicuri al mondo", ha annunciato il ministro Francesco Boccia.

"Il decreto legge approvato oggi ha salvato gli effetti del dpcm in scadenza oggi fino al 15 ottobre, prendiamoci questa settimana per affrontare tutti gli altri nodi che riteniamo necessari affrontare", questa la linea emersa dopo il confronto governo-Regioni.

Tra i nodi da sciogliere la capienza degli stadi, su cui secondo Stefano Bonaccini bisogna fare un discorso relativo alla percentuale di posti che possono essere occupati.

I sindaci invece hanno chiesto "la possibilità di fare alcune ordinanze più specifiche rispetto alla fase più drammatica in cui gli enti avevano rinunciato al potere di ordinanza", ha fatto sapere il presidente dell'Anci Antonio Decaro.

(Unioneonline/L)

LE PAROLE DEL PREMIER CONTE

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