La Guardia di Finanza sta eseguendo otto misure cautelari quasi tutte nei confronti di pubblici ufficiali, tra cui un viceprefetto: secondo le accuse avrebbero percepito denaro per alterare l'esito di concorsi nelle forze dell'ordine.

L'indagine, denominata "Par condicio", è coordinata dal procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro.

Circa 250 militari della Finanza stanno notificando tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, due agli arresti domiciliari, due sospensioni da pubblici uffici o servizi e un obbligo di dimora. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio.

Tra i destinatari delle misure vi sono un viceprefetto in servizio al ministero dell'Interno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco - tre funzionari, uno in pensione e due attualmente in servizio, del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Benevento e Venezia, un militare dell'Arma dei Carabinieri, un militare della Guardia di Finanza e un agente della Polizia di Stato.

Secondo la Procura avrebbero percepito da candidati di concorsi pubblici o dai loro genitori - ma anche da aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati - ingenti somme di denaro per determinarne gli esiti e così far accedere i concorrenti nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella Polizia di Stato, nell'Arma dei Carabinieri e nella Guardia di Finanza. Ben cinquanta gli episodi di corruzione emersi finora.

E' in corso inoltre il sequestro preventivo di 370mila euro circa. In totale sono indagate 118 persone tra cui anche altri pubblici ufficiali.

(Unioneonline/D)
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