Fa discutere la decisione del sindaco di Crespina Lorenzana, in provincia di Pisa, che ha emanato un'ordinanza per limitare le uscite.

Come? Obbligando i clienti dei supermercati a un acquisto minimo di 50 euro.

"Si rischia molto di più a fare la spesa che a passeggiare nei campi", la teoria di Thomas D'Addona, spiegata anche su Facebook: "Nell’attesa di poter nuovamente passeggiare liberamente, limitiamo i rischi nei negozi. Con un po’ di organizzazione mentale e facendo un po’ di ottimizzazione, si riesce a dimezzare le uscite per la spesa. Con un piccolo sforzo si può fare anche di meglio: una volta a settimana non è così difficile. Esco la metà delle volte, rischio la metà delle volte".

Non solo nei supermercati, minimi di spesa anche nelle altre attività aperte: 20 euro nei negozi di paese, minimo due pacchetti di sigarette e cinque euro per il pane.

"Il pane fresco è un lusso che non ci possiamo permettere a meno che i vicini non si organizzino andando uno per volta - ha aggiunto D'Addona - la spesa non può essere una scusa per uscire di casa, chi lo fa sa che sbaglia per se stesso e per la collettività".

L'ordinanza ha sollevato più di qualche perplessità. Protesta apertamente Confesercenti: "In questo momento delicatissimo per tutti, cittadini e imprese, ancora in piena emergenza Covid-19, non c’era bisogno di ordinanze creative da parte dei sindaci. Tra l’altro in evidente contrasto con le direttive del governo. Per questo sul caso Crespina-Lorenzana, abbiamo scritto al Prefetto e alla Regione perché intervengano sul provvedimento del sindaco D’Addona".

(Unioneonline/D)
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