Arriva in chiusura il messaggio più "politico" di Papa Francesco nel giorno di Natale.

Invoca "difesa e sostegno" dei migranti poiché, dice, "è l'ingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e mari trasformati in cimiteri, è l'ingiustizia che li costringe a subire abusi indicibili, schiavitù di ogni tipo e torture in campi di detenzione disumani, è l'ingiustizia che li respinge da luoghi dove potrebbero avere la speranza di una vita degna e fa loro trovare muri d'indifferenza".

L'apertura è invece tutta dedicata ai leader politici del Sud Sudan, un messaggio congiunto assieme al primate anglicano Justin Welby e all'ex moderatore della Chiesa di Scozia John Chalmers: "Desideriamo formulare a voi e al popolo Sud-Sudanese i migliori auguri di pace e prosperità, assicurando la nostra vicinanza ai vostri sforzi per l'attuazione sollecita degli accordi di pace. Il Signore Gesù, Principe della Pace, illumini e guidi i vostri passi nella bontà e nella verità, affinché si renda possibile la nostra auspicata visita a codesto caro Paese".

La folla in piazza San Pietro (Ansa)
La folla in piazza San Pietro (Ansa)
La folla in piazza San Pietro (Ansa)

In un'affollatissima, calda e assolata Piazza San Pietro, nel messaggio Urbi et Orbi, il Santo Padre chiede di "rischiarare le tenebre" per le tante situazioni di guerra e di crisi in tutto il mondo.

Chiede "luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi", "conforto per l'amato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilità che hanno lacerato il Paese in questo decennio", e auspica che Cristo "ispiri i governanti e la comunità internazionale a trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la convivenza pacifica dei popoli della Regione e ponga fine alle loro indicibili sofferenze". Augura anche "sostegno" per il Libano, "perché possa uscire dall'attuale crisi".

"Luce" viene invocata anche per la Terra Santa, "dove continua l'attesa di tanti che, pur nella fatica ma senza sfiduciarsi, aspettano giorni di pace, di sicurezza e di prosperità".

Le Guardie svizzere (Ansa-Antimiani)
Le Guardie svizzere (Ansa-Antimiani)
Le Guardie svizzere (Ansa-Antimiani)

"Consolazione" è invece l'augurio per l'Iraq, "attraversato da tensioni sociali", e per lo Yemen, "provato da una grave crisi umanitaria". "Penso ai bambini dello Yemen" aggiunge con dolore.

Poi il continente americano, per cui il Papa auspica "speranza" in questa stagione di "sommovimenti sociali e politici". In particolare si riferisce al "caro popolo venezuelano, lungamente provato da tensioni politiche e sociali, non manchi l'aiuto di cui ha bisogno".

Ancora: "La cara Ucraina", "che ambisce a soluzioni concrete per una pace duratura", e i popoli dell'Africa, "dove perdurano situazioni sociali e politiche che spesso costringono le persone ad emigrare, privandole di una casa e di una famiglia", esprimendo vicinanza alle vittime dei conflitti, delle calamità naturali, delle emergenze sanitarie, delle persecuzioni religiose, degli attacchi terroristici, "soprattutto in Burkina Faso, Mali, Niger e Nigeria".

(Unioneonline/L)
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