Non è andato molto lontano Robert Lisowski, il polacco di 32 anni evaso domenica dal carcere napoletano di Poggioreale dove era recluso con l'accusa di omicidio.

L'uomo è stato catturato dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia a corso Garibaldi, a Napoli, a poco più di un chilometro dalla casa circondariale dalla quale era fuggito calandosi con una fune realizzata con lenzuola annodate.

Era da solo, dicono i poliziotti, che da ore setacciavano i dintorni di Poggioreale: si aspettavano che Lisowski sarebbe rimasto in zona, contando sull'appoggio di amici, anziché provare a uscire dalla città superando controlli e posti di blocco.

LE POLEMICHE - L'evasione "da film", la prima in cent'anni a Poggioreale, intanto ha sollevato polemiche nel penitenziario dalle cifre record di sovraffollamento.

Il Provveditorato regionale per la Campania "sta per disporre degli accertamenti amministrativi interni, di routine in casi come questi", e ricorda di aver "già dislocato detenuti di Poggioreale in altri istituti penitenziari", avviando importanti lavori di ristrutturazione della casa circondariale: "Nel corso di questi mesi sono stati circa 300 i detenuti trasferiti in altri istituti, tanto che ad oggi si contano 2076 presenti".

Lisowski è a giudizio da giugno scorso (con il rito abbreviato) con l'accusa di aver ucciso a Napoli un giovane ucraino di 36 anni, laureato in Storia, da anni in città e che per vivere faceva il manovale. L'ucraino fu colpito perché intervenne in una lite a difesa di un ragazzo italiano.

(Unioneonline/D)
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