Un motociclista algherese di 21 anni, Patrizio Giovanni Iacono, nato a Sassari ma residente a Pisa con la madre, ha seminato il panico nella città toscana, sparando all'impazzata in una piazza e ferendo quattro persone: tre italiani e un tunisino. Poi si è reso irreperibile per ore.

Ma la Squadra mobile è infine riuscita a rintracciarlo e arrestarlo.

La sparatoria - avvenuta nel quartiere di edilizia popolare del Cep, in passato già teatro di episodi di criminalità - è scaturita da un diverbio all'altezza di un bar, la "Caffetteria Tirreno" in piazzale Donatello. I passanti hanno rimproverato il ventunenne, già noto alle forze dell'ordine, perché stava facendo evoluzioni con la moto da cross, a tutto gas.

A quel punto, il ragazzo ha reagito tirando fuori una scacciacani. Poi è andato a casa, ha preso una pistola di piccolo calibro - detenuta illegalmente - è tornato indietro a piedi e ha sparato nuovamente e ad altezza uomo.

Un pisano di 32 anni e un altro di 47 sono stati colpiti alla coscia; il tunisino, di 30 anni, è stato raggiunto da un proiettile al braccio destro. Un altro 47enne pisano è stato ferito in modo lieve, salvato dal bottone di un jeans che ha fatto da scudo al proiettile. Sono stati trasferiti all'ospedale di Cisanello, nessuno di loro è in pericolo di vita.

"È arrivato dicendo che voleva il casco della moto. Ma il casco era su un tavolino. Poi ha improvvisamente cominciato a sparare. E ne ha colpiti quattro". Così ha raccontato un testimone che si trovava al bar.

LA CACCIA - Immediatamente è iniziata la caccia all'uomo da parte di polizia e carabinieri, coordinati dal procuratore Alessandro Crini e dalla pm Paola Rizzo.

Alle 13.30 è scattato l'allarme nel centro storico della città, intorno al Palazzo Blu: per alcuni minuti le forze dell'ordine hanno accerchiato la zona. L'allarme poi si è rivelato falso.

Al liceo Carducci, in piazza Santa Caterina, e anche al liceo Russoli, vicino a piazza dei Cavalieri, gli alunni sono stati trattenuti in classe per mezz'ora in più per evitare rischi.

Dopo il cessato allarme le ricerche sono proseguite senza soste. In serata la definitiva cattura.

Da quanto si è appreso, gli investigatori lo hanno ritrovato perché ha ha acceso il cellulare e lo hanno individuato appena si è agganciato alla cella. Il giovane è stato poi portato negli uffici della Questura di Pisa.

(Unioneonline/s.a.-D-l.f.)
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