In Spagna gli aeroporti sono in fibrillazione da mesi. Lo scalo di Valladolid ha perso il 60% di traffico passeggeri in un anno, anche a Jerez si stanno leccando le ferite, e non va molto meglio a Vigo, Santiago de Compostela e Santander. Cinque aeroporti regionali ora in forte difficoltà dopo che Ryanair ha ingaggiato un corpo a corpo con Aena, la società (controllata dal ministero) proprietaria della maggior parte degli aeroporti spagnoli. Dal 2026 scatterà un sovrapprezzo di 68 centesimi su ogni biglietto aereo e la low cost irlandese, che invece da anni chiede il taglio delle tasse, ha fatto le valigie. Due basi chiuse, altre fortemente ridimensionate. Ryanair dirotterà i suoi Boeing altrove.

I banchi dei check-in nello scalo di Cagliari
I banchi dei check-in nello scalo di Cagliari
I banchi dei check-in nello scalo di Cagliari

Non in Sardegna, dove in questi mesi le trattative per rinforzare il patto con Michael O’Leary – l’eterno amministratore delegato della compagnia – si sono interrotte. L’offerta, avanzata a più riprese, è stata chiara: se la Regione riuscisse a sterilizzare l’addizionale comunale sui biglietti aerei (6,5 euro) Ryanair sarebbe pronta a incrementare il traffico di due milioni di passeggeri all’anno nell’Isola, con un investimento di 400 milioni di euro. Un piano già messo in pratica – anche se con numeri diversi – in Friuli, in Calabria, in Abruzzo. E in Sicilia, negli aeroporti minori come quello di Trapani. Dove saranno attivate 23 nuove rotte.

«Abbiamo avuto già diverse interlocuzioni con Ryanair. Fin da subito abbiamo fatto presente che i numeri di passeggeri della Sardegna non sono equiparabili a quelli, ben minori, delle regioni italiane che ad oggi hanno già applicato questa misura e quindi, di conseguenza, anche le risorse necessarie per sostenerla nell'arco di un intero anno solare», spiega l’assessora ai Trasporti Barbara Manca.

Un aereo Ryanair a Elmas
Un aereo Ryanair a Elmas
Un aereo Ryanair a Elmas

«Da parte nostra, invece, c’è stata e c’è ancora una apertura per l’applicazione di questa misura nei mesi invernali al fine di favorire un incremento delle opportunità di collegamento soprattutto in quei periodi in cui si assiste storicamente ad una drastica contrazione dell’offerta. In questa direzione proseguono le interlocuzioni con il vettore irlandese e con le altre compagnie potenzialmente interessate per comprendere concretamente gli eventuali benefici derivanti dall'implementazione di tale misura da parte della Regione Sardegna», chiarisce l’assessora.

contentid/9c69cb1e-76ec-4662-a56a-914daf7a7208
contentid/9c69cb1e-76ec-4662-a56a-914daf7a7208

L’operazione, che spingerebbe tutte le compagnie aeree ad aumentare i collegamenti nell’Isola, ha un costo che va da poco più di 10 milioni di euro all’anno – sufficienti per realizzare il taglio delle tasse durante il semestre di bassa stagione – fino ai 35 milioni necessari per un provvedimento che valga per 12 mesi. Ma un piano simile potrebbe valere un indotto di centinaia di milioni di euro.

Senza un intervento l’Isola rischierebbe non poco. Perché gli scali sardi dipendono fortemente da Ryanair. Se si escludono le rotte in regime di continuità territoriale, a Cagliari il vettore irlandese garantisce l’80% dei voli, ad Alghero il 43% e ad Olbia il 12%. Se dovesse fare le valigie come è successo in Spagna, sarebbero guai.

Un aereo Ryanair a Elmas (Archivio)
Un aereo Ryanair a Elmas (Archivio)
Un aereo Ryanair a Elmas (Archivio)

Anche perché i manager irlandesi hanno dimostrato di non guardare in faccia nessuno. Nei giorni scorsi hanno annunciato un taglio di 800.000 posti negli aeroporti tedeschi, come «diretta conseguenza del ripetuto fallimento del governo federale nell’affrontare gli alti costi di accesso in Germania». A Cagliari nelle scorse settimane era data per imminente una conferenza stampa di presentazione del tabellone invernale – la stagione partirà ufficialmente a fine mese – ma per ora la compagnia ha preferito congelare l’appuntamento. Nel frattempo ha tagliato alcune rotte: Cuneo, Parma, Rimini. Non è un buon segno.

© Riproduzione riservata