Per Salvini «quando un popolo vota ha sempre ragione», per Tajani il voto in Russia «è stato segnato dalla violenza».

Divergenze nel Governo Meloni all’indomani del plebiscito che ha confermato Vladimir Putin (QUI LA NOTIZIA) alla presidenza della Russia con una percentuale che sfiora il 90%.

«In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando si vince che quando si perde», ha detto Matteo Salvini. «Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace».

Quasi piccato Antonio Tajani, che già ieri sera aveva parlato di elezioni «né libere né regolari», che hanno riguardato «anche territori occupati illegalmente». E oggi, dopo le dichiarazioni del collega di governo, ha ribadito: «Sono io il ministro degli Esteri e ho espresso la mia posizione ieri sera. Non ho nulla da aggiungere, le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny è stato escluso con un omicidio e abbiamo visto le immagini dei soldati ai seggi, non mi sembra che questa elezione rispetti i criteri che rispettiamo noi».

(Unioneonline/L)

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