Sarebbero almeno sei le persone che testimoniano il furto di una boccetta di profumo Chanel da parte del deputato Piero Fassino nel duty free del Terminal 1 di Fiumicino. Sei versioni simili che indicano proprio nel deputato, e con pochi dubbi in merito, l’autore dell’episodio di taccheggio del 15 aprile scorso.

Il caso, che si avvale anche dei relativi video depositati, è ora nelle mani dei magistrati di Civitavecchia, che a breve potrebbero iscrivere il nome di Fassino nel registro degli indagati.

Il reato contestato è il furto, ma il nodo da sciogliere riguarda l’eventuale recidiva. Secondo gli investigatori, il 15 aprile si sarebbe infatti verificato solo l’ultimo di una serie di episodi, tutti nell’ultimo mese. Il primo caso – come spiega il Corriere – nelle scorse settimane durante l’attesa di un volo per Strasburgo. In quell’episodio il deputato dem avrebbe preso un profumo passando oltre il perimetro delle casse senza pagare. Fermato dagli addetti alla vigilanza, avrebbe messo mano al portafogli per saldare il conto. Tutto sotto l’occhio acceso delle telecamere che hanno registrato. Quindi una seconda volta, pochi giorni dopo, stesso negozio e stesso articolo, un profumo. In quel caso l’onorevole si è allontanato senza pagare e la vigilanza ha deciso di lasciar correre. Quindi l’ultimo episodio, con Fassino fermato dai vigilantes.

A favore del deputato dem la tenuità del fatto, ora i magistrati dovranno decidere cosa fare.

(Unioneonline/v.l.)

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