Filippo Turetta ha ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin con settantacinque coltellate, colpendola anche al volto. Una efferatezza «chiaramente eccedente l'intento omicida». È quanto scrivono i magistrati della Procura di Venezia nell’avviso di conclusione delle indagini a carico del giovane accusato dell’efferato femminicidio commesso nel novembre scorso e ora in carcere, in attesa del processo.

Gli stessi pm sottolineano come le ferite riscontrate sulle mani di Giulia indichino che la ragazza ha tentato inutilmente di difendersi e sono pronti a contestare a Turetta l’aggravante della crudeltà.

Ma c’è un’altra aggravante di cui dovrà rispondere il giovane, che rischia la condanna all’ergastolo: quella della premeditazione. 

Secondo gli inquirenti, infatti, il controllo che Filippo esercitava su Giulia era continuo, al punto che lui le aveva installato una app-spia sul cellulare e secondo le risultanze dell’inchiesta aveva pianificato il delitto e la fuga «almeno dal 7 novembre», ovvero quattro giorni prima dell'omicidio. 

(Unioneonline/l.f.)

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