Impassibili, senza tradire emozione alcuna. È quanto riportano le cronache della giornata di ieri sulla nuova udienza del processo per l'omicidio di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego (Padova) scomparsa nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio 2016, e sulle reazioni dei tre imputati durante la requisitoria del pubblico ministero.

Questo avrebbero fatto Freddy Sorgato, la sorella Debora e Manuela Cacco durante la lettura delle 300 pagine che ricostruirebbero le loro responsabilità e gli eventi che hanno portato al delitto.

I tre, per quel fatto, devono rispondere di omicidio premeditato e della sottrazione e soppressione del cadavere (il corpo non è mai stato trovato).

IL MOVENTE - In aula il pm Giorgio Falcone ha anche parlato del movente, che risiederebbe nell'odio e nella gelosia di Debora e Manuela nei confronti di Isabella, da cui Freddy non riusciva a stare lontano. E, oltre a questo, ci sarebbero state anche questioni di denaro.

La prova della premeditazione del delitto - secondo l'accusa, che ha parlato espressamente di un "piano criminoso articolato a tavolino" - sarebbe da relazionare alle comunicazioni avute al telefono cellulare per quasi sei ore tra i tre imputati, tutti messaggi e chiamate che sarebbero intercorsi prima dell'assassinio di Isabella.

Infine, il magistrato ha parlato anche di una sorta di "piano B" nel caso gli imputati fossero stati scoperti e arrestati. Piano che avrebbe incluso anche i 124mila euro trovati insieme a una pistola in casa del maresciallo dei carabinieri ed ex fidanzato della sorella di Sorgato - Debora - il 7 marzo 2016. Soldi che sarebbero serviti per pagare gli avvocati e affrontare il corso della giustizia.

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