«La nostra squadra di operai stava lavorando alla pulizia dei pozzetti della rete fognaria perché ci era arrivata una segnalazione e una richiesta di intervento. Ma è una cosa assurda che non si siano protetti, l’odore era forte e perché non l’abbiano fatto appare incomprensibile»

Così il presidente di Amap Alessandro Di Martino in merito all'incidente sul lavoro di Casteldaccia (Palermo), costato la vita a 5 operai, morti per le esalazioni di idrogeno solforato.

Secondo quanto hanno accertato i soccorritori, infatti, nessuna delle vittime indossava la maschera anti-gas e, dicono le ricostruzioni, quando il primo si è sentito male i colleghi hanno provato ad aiutarlo, ma uno dopo l’altro, hanno accusato malesseri, rivelatisi fatali. Con le giuste protezioni avrebbero invece potuto salvarsi. Così non è stato. 

Le vittime sono Epifanio Alsazia, 70 anni, Giuseppe Miraglia, 47 anni, Roberto Raneri, 51 anni, Ignazio Giordano, 59 anni, e Giuseppe La Barbera, 28 anni. Un sesto operaio è stato portato in ospedale in condizioni gravissime. 

Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta, mentre la tragedia ha destato, oltre che cordoglio, anche reazioni di rabbia e sconcerto.

«Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell'incidente. Ma l'ennesima inaccettabile strage sul lavoro - a pochi giorni dal 1 maggio - deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a New York.

Intanto, Cgil, Cisl e Ull hanno proclamato lo sciopero generale di 4 ore nel Palermitano e di 8 ore per la categoria degli edili.

(Unioneonline/l.f.)

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