Costretto a manovre difficili per uscire di casa. L’unico ingresso dell’abitazione di un disabile è diventato inaccessibile, a causa delle impalcature di sostegno ai balconi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Gianfranco Careddu, 61 anni di Porto Torres, chiede aiuto all’amministrazione comunale. Affetto da disabilità per una sclerosi multipla progressiva diagnosticata circa 20 anni fa, con problemi di deambulazione e varie patologie che gli impediscono di compiere alcuni movimenti senza il sostegno delle stampelle. Da due settimane è prigioniero nella sua abitazione, chiuso in “gabbia” dai ponteggi montati dal Comune per mettere in sicurezza i terrazzi, che ostruiscono il passaggio, l’unico ingresso e uscita dalla casa. Interventi di natura conservativa, al fine di preservare lo stato dei luoghi per accertare eventuali responsabilità della impresa costruttrice degli alloggi popolari.

Resta il problema che quelle impalcature sono state piazzate proprio davanti all’ingresso della sua casa, da cui esce con difficoltà, aiutandosi con un bastone. «Ma il problema più serio è quando interviene l’ambulanza per il trasporto urgente all’ospedale – spiega Gianfranco – in quel caso impedisce agli operatori sanitari del 118 di accedere nell’abitazione con la barella, così come è impossibile il passaggio della carrozzina».

Gianfranco vive con la figlia e la compagna. «Che mi assiste con cura», sottolinea. «Purtroppo ho bisogno di una persona che mi aiuti a causa della grave insufficienza statico dinamica a rischio cadute». Il caso era stato affrontato in consiglio comunale dal consigliere del M5s, Sebastiano Sassu, che aveva sollecitato un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale. «Credo sia necessario rimuovere questa barriera architettonica per far vivere serenamente questa famiglia» ha detto Sassu, «pertanto invito gli uffici tecnici a verificare lo stato dell’arte di quella situazione». «Siamo già intervenuti per risolvere un caso simile che ci era stato segnalato», osserva il sindaco Massimo Mulas, «pertanto cercheremo di trovare una soluzione anche a questa vicenda». 

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