Uno strepitoso Fabio Aru ha in mano la Vuelta di Spagna (manca solo l'incoronazione ufficiale che avverrà domani al termine della passerella finale a Madrid) con un attacco micidiale all'olandese Tom Dumoulin, arrivato al traguardo con 3' e 52" di distacco.

"Non ho ancora realizzato quello che ho fatto oggi, questa vittoria è anche dei miei compagni - sono state le sue prime parole - sono stati davvero eccezionali, voglio ringraziarli tutti, uno per uno. Abbiamo iniziato questa Vuelta con un po' di problemi ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo compatto, di motivarci a vicenda, la vera forza è stata il gruppo, se ho vinto è anche grazie ai miei compagni e alla mia squadra dell'Astana".

Quando poi l'intervistatore gli ha fatto notare che da tempo non si vedeva un attacco in salita così epico e una conclusione tanto spettacolare di un grande giro, il campione sardo ha risposto con la consueta umiltà: "Credo che il pubblico voglia vedere che uno si impegna sempre al massimo, io cerco di farlo sempre: certe volte i risultati vengono altre volte no, ma l'importante è crederci e provarci, dare spettacolo è importante anche per il pubblico e gli appassionati di questo sport".

Ora nella classifica generale Fabio Aru ha 1' e 17" di vantaggio su Rodriguez, 1' e 29" su Majka e 2' e 02" su Quintana, mentre Dumoulin è scivolato addirittura in sesta posizione a 3' e 46" dal leader sardo.

Il ciclista di Villacidro, che ieri aveva ceduto 3 secondi nella salita finale andando a 6 secondi di svantaggio, ha attaccato la maglia rossa a 40 chilometri dall'arrivo della penultima tappa da San Lorenzo de El Escorial a Cercedilla, di 181 km, ed è riuscito a staccarlo.

Il suo vantaggio ha continuato a crescere chilometro dopo chilometro, arrivando a un abisso - oltre 4 minuti - quando i corridori hanno affrontato l'ultima discesa prima del traguardo.

A Villacidro i compaesani del campione sardo hanno seguito gli ultimi chilometri dell'appassionante gara in piazza: l'entusiamo è alle stelle. La festa è esplosa incontenibile in tutta la Sardegna.

Domani la passerella finale a Madrid per il "Cavaliere dei Quattro Mori".

Il successo di giornata, sul traguardo della Cercedilla dopo quattro gran premi della montagna di prima categoria, è andato allo spagnolo della Lampre-Merida Ruben Plaza, autore di una fuga solitaria durata oltre cento chilometri.

A 25 anni Fabio Aru entra di diritto nella leggenda del ciclismo italiano: a vincere un grande giro alla sua età, di recente, sono stati solo Cunego nel 2004 e Saronni nel 1979, entrambi al Giro d’Italia.

Leggi il commento di Carlo Alberto Melis.
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