E' stata formalmente presentata a Parigi la candidatura de "La Transumanza" come patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco.

La proposta vede l'Italia come capofila, insieme alla Grecia e all'Austria.

Il processo di valutazione internazionale vedrà coinvolto un organo di esperti tecnici indipendenti e poi la successiva decisione da parte del Comitato di governo dell'UNESCO, nel novembre 2019.

"La candidatura della transumanza come patrimonio immateriale dell'Unesco - afferma Coldiretti - è un passo importante, che va accompagnato da un impegno concreto per salvare i pastori in Italia. Un patrimonio che conta di 60mila allevamenti e 7,2 milioni pecore, la maggioranza in Sardegna”.

"Occorre garantire - sottolinea inoltre Coldiretti - un equo compenso al lavoro dei pastori oggi minacciato dai bassi prezzi pagati per latte e carne anche per effetto delle importazioni di bassa qualità dall'estero ma anche salvare i greggi di pecore che stanno subendo una vera e propria strage per gli attacchi dei lupi, con il rischio concreto dell'abbandono e dello spopolamento. E anche i cittadini possono fare la propria parte portando a tavola, a partire dalla Pasqua, i formaggi di latte di pecora nazionale e la carne di agnello italiana".

La pratica tradizionale della transumanza rappresenta la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano in differenti zone climatiche, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi. Il viaggio dura giorni e si effettuano soste in luoghi prestabiliti, noti come "stazioni di posta". La transumanza quale elemento culturale, dal forte contenuto identitario, ha saputo nei secoli creare forti legami sociali e culturali tra praticanti e i centri abitati da essi attraversati, nonché rappresentare un'attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, influenzando con la sua carica simbolica tutti i campi dell'arte.

(Unioneonline/v.l.)
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