Ray Charles, i Beatles, Madonna, i Queen, David Bowie: sono loro, assieme ad altre quindici rock e pop star leggendarie, i protagonisti di "Che musica!" (Einaudi Ragazzi, 2018, pp. 152) un libro nato appositamente per raccontare alle nuove e nuovissime generazioni alcuni dei più grandi miti delle "sette note".

Venti mini-biografie attraverso le quali scoprire la creatività, la voglia di ribellione, il genio di persone che non solo hanno rivoluzionato la musica moderna, ma hanno saputo incidere profondamente sulla mentalità e sulla cultura degli ultimi decenni.

Autrice del volume Laura Pusceddu Abis a cui chiediamo come è nata l'idea di un libro per ragazzi dedicato alle star del rock e del pop.

"La spinta iniziale mi è venuta, non solo dalla passione per l'argomento, ma anche dalla voglia di colmare una lacuna. Notavo infatti che l'editoria musicale rivolta ai più giovani si concentrava molto poco sul pop e sul rock, a differenza, ad esempio, del grande spazio dedicato ai compositori della musica classica, e mi sembrava una mancanza enorme soprattutto perché alcuni dei personaggi di cui parlo hanno fatto la storia della musica ma rischiano di essere dimenticati dalle generazioni più giovani e di non essere conosciuti come uomini e donne che hanno avuto vite importanti. E poi c'è anche un altro aspetto non meno importante: mi piace pensare che raccontare le vite di queste star possa anche lanciare un 'Messaggio rock', motivando i giovani lettori a trovare qualcosa a cui appassionarsi e dedicarsi totalmente e a trarre ispirazione dall'attitudine determinata e coraggiosa di tali artisti per affrontare la vita".

Ritroviamo quindi nel libro anche le vicende umane di questi miti?

"Certo, per me era importante raccontare il lato umano, 'personale' di questi personaggi. Far sapere che si tratta di persone che hanno dovuto affrontare grossi problemi, situazioni di disagio nell’infanzia e nella povertà e che sono riuscite ad uscirne soprattutto grazie alla musica. Insomma nel mio libro c'è un doppio racconto: il primo riguarda la musica. Il secondo gli aspetti umani di questi artisti e come queste icone rock e pop siano anche esempi di determinazione e coraggio. Non solo: la storia della musica è segnata anche da importanti avvenimenti storici e le vite degli artisti raccontati nel libro possono dunque essere il punto di partenza per affrontare anche argomenti riguardanti appunto i cambiamenti della società e la storia".

Cun personaggio che l'ha colpita più di altri?

"Potrei dire Bob Marley perché è stata la prima vera rockstar proveniente dal Terzo mondo, un artista che ha vissuto nella povertà più assoluta e che ha raggiunto livelli altissimi dal punto di vista musicale cominciando a suonare con una chitarra costruita con materiali di recupero. Oppure mi viene in mente la vicenda di David Bowie che ha avuto un fratello affetto da schizofrenia e morto suicida e che è riuscito a esorcizzare la paura di essere colpito dalla stessa malattia attraverso le sue continue trasformazioni. E ancora Aretha Franklin che già a dieci anni si esibiva accompagnata dal padre e che a 14 rimase incinta, ritrovandosi a vivere una vita veramente da adulta. Però tutte le venti star di cui parlo del libro ci raccontano una vicenda straordinaria".

Però un suo artista preferito ci sarà…

"Beh, la mia adolescenza l'ho trascorsa ascoltando i Nirvana, i Rolling Stones e David Bowie. Poi c'è Aretha Franklin che ha una voce capace di colpirti veramente al cuore".

Gli artisti di cui parla nel libro hanno quasi tutti segnato la loro epoca. Oggi esistono ancora personaggi di questo calibro?

"Non mi piace eccessivamente il gusto per l'amarcord, i discorsi per cui la musica e i personaggi di un tempo erano comunque migliori o più importanti di quelli attuali. Trovo importante conoscere quello che c'è stato prima, sapere da dove veniamo, sapere che ci sono stati musicisti e cantanti che hanno aperto nuove strade, che hanno imposto nuove modalità di far musica. Però la musica è in continua evoluzione e magari tra vent'anni parleremo di qualche artista di oggi come di una pietra miliare nell'universo musicale. Credo sia fondamentale quindi ascoltare il nuovo e farsi travolgere dal nuovo perché la musica cambia continuamente ed è capace di sorprendere chi la ascolta e anche chi la fa".
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