Sono passati pochi giorni dal lancio sul mercato di una nuova serie di Barbie, ispirate a donne che hanno fatto la storia, e già sono scoppiate le polemiche.

C'è chi ha incolpato la Mattel di aver "abbellito" troppo i lineamenti delle bamboline, sottomettendole comunque ai canoni di bellezza occidentali.

Ma chi è andato a spada tratta contro la più importante azienda americana di giocattoli sono i parenti di Frida Kahlo, l'artista messicana morta nel 1954, secondo cui la Mattel non era autorizzata a creare una bambola con le sue sembianze.

"La signora Mara Romeo, pronipote di Frida Kahlo, è l'unica proprietaria dei diritti dell'immagine dell'illustre pittrice", ha comunicato la famiglia in una nota.

"Mi sarebbe piaciuto - il commento della Romeo - che la bambola avesse tratti più simili a quelli di Frida, non certo simile a questa bambola con gli occhi chiari. Mi sarebbe piaciuto avesse le sopracciglia unite, che i suoi vestiti fossero fatti da artigiani messicani, che rappresentasse la forza di mia zia".

"Mattel ha lavorato in stretta collaborazione con la Frida Kahlo Corporation, proprietaria di tutti i diritti relativi al nome e all'identità di Frida Kahlo - si è difesa l'azienda in una nota -. Abbiamo il loro permesso e un accordo vincolante per realizzare questa bambola".

Oltre all'iconica Frida, sono altre tredici le donne "barbiezzate": ci sono il capitano della Juventus e della nazionale italiana di calcio Sara Gama, la regista Patty Jenkins, la matematica Katherine Johnson e la pilota che ha attraversato l'Atlantico in solitaria Amelia Earhart.

Intanto l'azienda ha pubblicato sui social nuovi modelli di Barbie.

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(Unioneonline/D)
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