Un bottone rosso per segnalare le fake news in tempo di campagna elettorale.

Parte il nuovo servizio di segnalazione istantanea contro le "bufale" online attivato, attraverso un protocollo operativo, dal servizio di polizia postale e delle comunicazioni. A battezzarlo, il ministro dell'Interno Marco Minniti, con il capo della polizia Franco Gabrielli e la responsabile del servizio di polizia postale Nunzia Ciardi.

Si tratta di un sistema di contrasto alla diffusione delle notizie "fake" al quale potranno accedere tutti i cittadini, e che si appoggia al cosiddetto "Commissariato online", una pagina web attiva dal 2005 ma alla quale, sino ad oggi, si è rivolto poco meno di un milione di persone.

Ma come funziona il servizio? L'utente, attraverso un'interfaccia web semplice e immediata, e senza particolare procedura di registrazione, potrà segnalare l'esistenza in rete di contenuti ascrivibili alle cosiddette "fake news".

Il sistema prevede anche la possibilità di arricchire la segnalazione attraverso l'indicazione precisa della url, la compilazione dei campi in cui poter indicare le piattaforme social dove la fake news viene diffusa e fornire le informazioni ritenute utili. Una volta ricevute le segnalazioni, la polizia postale le verificherà attentamente attraverso l'impiego di tecniche e software specifici e, in caso di accertata infondatezza, pubblicherà una smentita sul sito del Commissariato online e sui canali social istituzionali.

Se necessario, infine, la polizia postale potrà fornire un ausilio al cittadino destinatario delle fake news guidandolo alla interlocuzione con le maggiori piattaforme social e indirizzandolo anche verso una eventuale rimozione dei contenuti ritenuti lesivi. Infine, nei casi più gravi, la polizia postale potrà inoltrare all'autorità giudiziaria eventuali ipotesi di reato.

"Si tratta di uno strumento del tutto trasparente e legittimo di servizio pubblico offerto ai cittadini", ha spiegato Minniti, sottolineando così in modo chiaro che non si tratta di "censura".

Da parte della Polizia e del Viminale non c'è "la minima intenzione di entrare nel dibattito politico", ha quindi proseguito, rispondendo così alle critiche di chi intravede nell'operazione il rischio di un Grande Fratello che controlli l'informazione online a scapito della democrazia digitale.

Questo nuovo strumento, il 'red button', "lo considero – ha aggiunto - un ulteriore elemento di garanzia" e "credo che questo progetto sia molto positivo: va nella direzione di una acquisizione sempre più libera e consapevole di internet, serve a proteggere e ad aiutare coloro che chiedono di essere aiutati".

(Unioneonline/v.l.)
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