La comunità di Villamar si riappropria di una pagina importante della sua storia locale.

L'asilo delle suore Ancelle della Sacra Famiglia ha accolto diverse generazioni di villamaresi nei loro primi anni di vita. Un'opera educativa e sociale importante ora raccontata nel libro "L'asilo della Sacra Famiglia nei suoi settantacinque anni a Villamar" scritto da Albertina Piras e Antonio Sanna, che sarà presentato sabato pomeriggio alle 19 nella chiesa romanica di San Pietro.

"Una pagina di storia del paese che non deve essere dimenticata", hanno detto i due autori. Piras ha raccontato: "Il progetto dell'asilo nacque dall'idea di un mugnaio che nel 1936 si era stabilito a Villamar impiantando un mulino elettrico in sostituzione alla tradizionale 'moba sarda'. Con la sua consorte Giulia e un gruppo di volontari propose l'autofinanziamento per la realizzazione dell'asilo con il motto 'Una spiga per l'asilo', e se non potete una spiga un chicco almeno. La proposta venne accolta con entusiasmo al punto che nel 1940 le mura del'edificio erano pronte per reggere il gettito del solaio".

Poi la seconda guerra mondiale che bloccò i lavori. "L'edificio venne occupato dai militari stanziati nel nostro territorio. Alla fine della guerra, pur con la miseria e la crisi, i lavori ripresero e nel 1947 l'asilo venne inaugurato con la gestione delle Ancelle della Sacra Famiglia". L'autrice ha aggiunto: "Nel loro operato a Villamar, le Ancelle della Sacra Famiglia, oltre a prendersi cura dei bambini, portarono avanti molte iniziative come laboratori, teatro e canto coinvolgendo persone di ogni età".

Due anni fa la decisione della Madre Generale, Sara Chilozzi, di chiudere l'asilo per le spese troppo esose. Le suore lasciarono Villamar col dolore dell'intera popolazione. Ora l'asilo ha una gestione privata.

Alla presentazione del libro di sabato pomeriggio, organizzata dall'associazione "Su Crasi", oltre ai due autori parteciperanno il sindaco Fernando Cuccu e l'assessore alla cultura Michela Pinna, il parroco don Ennio Matta, Maurizio Tancredi, Domenico Sanna, Roberto Ibba e il coro dei bambini diretto da Maria Celeste Verrico.
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